Google non è solo impegnata nel miglioramento dei servizi offerti ai propri utenti, come tutti sappiamo il colosso di Mountain View si occupa anche di sviluppare dispositivi fisici e, proprio in questo frangente, si posiziona un nuovo brevetto recentemente depositato dall’azienda.

L’autonomia è spesso uno dei punti deboli di vari dispositivi, soprattutto nel settore degli indossabili, basti pensare a tutti gli smartwatch in circolazione che non permettono agli utenti di essere utilizzati per due giorni pieni senza che vengano ricaricati (anche se qui buona parte della colpa potrebbe essere attribuita a Wear OS).

Il brevetto che andiamo ad analizzare oggi, potrebbe in futuro consentire ai dispositivi wearable di avere una maggiore autonomia, grazie ad una nuova antenna.

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Google brevetta una nuova antenna per aumentare l’autonomia dei dispositivi indossabili (tra le altre cose)

Nel mese di gennaio Google ha depositato un brevetto per una nuova antenna, componente da utilizzare per dispositivi quali smartwatch, smartband e anelli smart; l’azienda spiega che il nuovo design dell’antenna utilizza un substrato dielettrico a microonde con un’elevata permettività relativa, il che gli consente di immagazzinare energia elettrica (e quindi aumentare l’autonomia delle batterie del dispositivo) e trasmettere e ricevere segnali molto meglio.

La nuova componente vanta inoltre dimensioni particolarmente ridotte, inferiori o uguali a 8 mm in larghezza e lunghezza, con un design estremamente compatto può adattarsi a dispositivi di qualsiasi tipo e dimensione; Google nel documento depositato presenta alcune delle possibili applicazioni di questo nuovo design, prendendo come esempio proprio gli anelli intelligenti.

A questo punto alcuni potrebbero domandarsi a cosa serva un’antenna su un anello smart, o comunque su un dispositivo come smartwatch o smartband che non abbia funzioni telefoniche: in realtà questi dispositivi dipendono da tecnologie wireless come Bluetooth o Wi-Fi per svolgere le loro funzioni, quindi le antenne sono importanti per inviare e ricevere segnali; possono inoltre essere utilizzate per raccogliere dati dai sensori di tracciamento e trasmetterli alle parti del dispositivo che si occupano dell’analisi dei dati o dell’archiviazione.

Ovviamente non è dato sapere quando saranno disponibili i primi dispositivi indossabili equipaggiati con la nuova antenna brevettata da Google, quando i tempi saranno maturi scopriremo se e quanto l’autonomia di questi sia migliorata grazie alla nuova componente.

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