È passato circa un mese da quando la Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato ha approvato un emendamento al DDL Concorrenza, con il quale si mira a porre fine alla pratica delle offerte Operator Attack.

Si tratta di una pratica che conosciamo bene tutti, sono offerte commercializzate al di fuori delle offerte base degli operatori, solitamente proposte agli utenti che hanno un’utenza attiva con operatori minori per invogliarli a passare ad un altro fornitore mantenendo il proprio numero di telefono.

Il Senato ha recentemente approvato alcune modifiche al DDL Concorrenza che contiene la norma che potrebbe porre fine alla pratica delle offerte Operator Attack.

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Offerte Operator Attack verso lo stop, il Senato approva e si passa alla Camera

Come anticipato in apertura, il Senato ha approvato in data 14 novembre 2023 un emendamento proposto dal Governo inserito nel DDL Concorrenza, il cui scopo è quello di porre fine alla pratica messa in atto dagli operatori telefonici per quel che riguarda le offerte Operator Attack; di seguito il testo dell’emendamento 13.200 approvato dal Senato e inserito nell’Articolo 13 del testo definitivo del DDL Concorrenza:

Al comma 1, capoverso “1-bis”, le parole: “non applicano agli utenti finali” sono sostituite dalle seguenti:

non possono utilizzare le informazioni acquisite per il tramite del data base per la portabilità dei numeri mobili, nonché quelle comunque acquisite per esigenze di carattere propriamente operativo, per formulare offerte agli utenti finali aventi a oggetto.

La modifica introdotta al testo inizialmente approvato in Commissione, aggiunge il divieto dell’utilizzo dei database delle portabilità del numero mobile (MNP) per poter proporre le offerte Operator Attack, questo perché secondo l’Autorità Antitrust questo tipo di offerte possono prestarsi a un “utilizzo improprio delle informazioni sulla portabilità raccolte nel database per esigenze di carattere propriamente operativo (in particolare, l’associazione tra il numero di telefono dell’utente e l’operatore telefonico che gli fornisce il servizio), mettendo gli operatori principali nelle condizioni di commercializzare offerte selettivamente definite in funzione del concorrente da cui proviene il cliente. Si tratta di elementi informativi non disponibili agli operatori mobili virtuali”.

Alla luce di quanto sopra esposto, l’Articolo 13 del testo del DDL Concorrenza approvato dal Senato è diventato il seguente:

Art. 13. (Disposizioni in materia di obbligo di non discriminazione in ragione del fornitore di provenienza)

  1. All’articolo 98-duodecies del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, è aggiunto, in fine, il seguente comma:

“1-bis. I fornitori di reti o servizi di comunicazione elettronica non possono utilizzare le informazioni acquisite per il tramite del database per la portabilità dei numeri mobili, nonché quelle comunque acquisite per esigenze di carattere propriamente operativo, per formulare offerte agli utenti finali aventi a oggetto requisiti o condizioni generali di accesso o di uso di reti o servizi, comprese le condizioni tecnico-economiche, che risultino differenti in ragione del fornitore di rete o servizio di comunicazione elettronica di provenienza”.

Ora il prossimo step dell’iter procedurale prevede che il DDL Concorrenza venga approvato anche dalla Camera dei Deputati prima di diventare legge a tutti gli effetti, nel frattempo non è dunque da escludere che possano essere apportate ulteriori modifiche al testo sulle offerte Operator Attack o che la norma approvata dal Senato venga rimossa dal testo definitivo.

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