Vivo presenta una nuova generazione di imaging chipset personalizzati e diverse innovazioni tecnologiche. Nell’era del mobile imaging, gli smartphone sono diventati una sorta di estensione dell’occhio umano e aiutano quest’ultimo a catturare, registrare e raccontare tante storie attraverso le lenti delle fotocamere. Proprio per questo, Vivo ha esplorato nuove frontiere dell’imaging continuando a innovare gli aspetti tecnici dell’ottica, della potenza di calcolo e degli algoritmi, ma anche puntando a migliorare perfezionando colori, scenari notturni, ritratti e video.

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Le novità Vivo tra imaging chipset personalizzati e la collaborazione con ZEISS

Vivo ha lavorato basandosi sulle principali esigenze fotografiche degli utenti, focalizzandosi in particolare sui tre scenari di utilizzo di maggior interesse, ossia gli scatti di paesaggi, i ritratti e i video. Per i ritratti, la tecnologia di elaborazione del produttore agisce rendendo la pelle più naturale, mantenendo il senso di tridimensionalità ed elaborando l’integrazione di persone e ambiente per quanto riguarda tono, colore, luminosità e sfocatura. Per l’acquisizione dei video, Vivo ha semplificato la modalità LOG e il processo di miscelazione dei colori in post-produzione, ma ha anche sviluppato la registrazione e la visualizzazione di video standard HDR con metadati dinamici, supportando uno spazio colore più ampio e una maggiore profondità di colore.

Vivo annuncia quest’oggi la Video Imaging Technology Matrix, una matrice tecnologica che punta a stabilire un nuovo standard per le funzionalità di imaging dei prodotti. La nuova matrice si focalizza su tre funzionalità chiave ed è basata su due pilastri strategici d’innovazione congiunta e indipendente. Per poter competere con i dispositivi professionali, la casa cinese ha creato Optical Sensing System, Colour Restoration Engine e Accelerated Computing Engine, che consentono agli smartphone di registrare ed elaborare in modo più efficiente le informazioni riguardanti colore, tono e qualità dell’immagine.

La tecnologia di percezione ambientale consente di percepire l’ambiente con gli occhi dei fotografi professionisti. La tecnologia VCS Bionic Spectrum garantisce in più un migliore controllo del rumore e della resa cromatica: grazie ad essa il sensore di nuova generazione può migliorare il rapporto segnale-rumore del 20% e la resa cromatica del 15% (rispetto al sensore IMX877 della precedente generazione).

Per i ritratti, Vivo ha introdotto Hyper-Sense Portrait System per un’ottimizzazione più avanzata e precisa. Offre agli utenti un set di soluzioni per i ritratti grazie all’algoritmo capace di percepire le caratteristiche dello scatto e di ottimizzare i dettagli a livello di micron. Per le scene in notturna entra in gioco il Vast-Sky Night System, basato su un algoritmo AI sviluppato autonomamente e in grado di ottimizzare la sensibilità fotografica del 100%. Ad esempio, gli utenti potranno scattare foto a lunga esposizione di un cielo stellato senza un treppiedi.

Lato hardware, Vivo ha svelato l’imaging chipset personalizzato di ultima generazione, utile per far fronte agli scenari più complessi dei sistemi multicamera per smartphone. Sfruttando l’architettura AI-ISP, porterà bassa latenza ed efficienza elevata con elaborazione in tempo reale. Il circuito MAC a 10-bit è personalizzato per eseguire in modo più efficiente le operazioni a 10-bit, con una riduzione della latenza di inferenza fino al 96% rispetto alle NPU tradizionali e un miglioramento fino al 200% nell’efficienza energetica.

Il chipset include tre aggiornamenti delle unità personalizzate: innanzitutto l’aggiornamento dell’unità di memoria on-chip consente di raggiungere velocità di trasmissione dei dati di 1,3 trilioni di bit al secondo; l’aggiornamento dell’unità di calcolo AI permette di raggiungere efficienze energetiche superiori (16,3 trilioni di operazioni per watt di picco), mentre l’aggiornamento dell’unità di elaborazione delle immagini migliora gli effetti degli algoritmi sulla riduzione del rumore AI-NR, la fusione dei toni HDR e l’interpolazione dei fotogrammi MEMC. E non è finita qui: Vivo ha svelato anche un nuovo sensore CMOS proprietario, di dimensioni maggiori rispetto a quelli precedenti e pensato per i prodotti di prossima generazione: offrirà una sensibilità alla luce superiore del 77% rispetto al GNV.

La nuova matrice tecnologica di imaging è stata realizzata grazie alla competenza acquisita dall’azienda nel tempo. Dal 2020 in avanti, Vivo ha collaborato con ZEISS, e in futuro le due compagnie svilupperanno ulteriormente gli standard di qualità ottica per l’imaging mobile ed esploreranno la miniaturizzazione del modulo della fotocamera.

Restando su Vivo, vi ricordiamo che l’azienda ha da poco presentato la serie X90, il cui modello di punta costituisce il primo smartphone a disporre del chipset Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2. Per informazioni sull’eventuale lancio sul mercato europeo dovremo probabilmente attendere qualche settimana.

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