L’introduzione dello standard USB-C ha portato numerosi vantaggi per gli utenti — a partire dal non dover più cercare il verso giusto per inserire cavi di ricarica e periferiche — ma anche una certa confusione sulle varie versioni disponibili, per questo motivo lo USB-IF ha deciso di adottare un nuovo branding al fine di immediatamente conoscibili le velocità di ricarica e di trasferimento dei dati.

Come cambiano le denominazioni di cavi e connettori USB-C

Tutti gli utenti che almeno una volta sono andati in confusione di fronte ai vari nomi e numeri di versione dell’USB accoglieranno di buon grado questa novità: lo USB Implementers Forum (USB-IF), l’organizzazione che si occupa della gestione dello standard USB, ha deciso di adottare un nuovo marchio per rendere i cavi e i connettori USB-C più facili da riconoscere nelle loro prestazioni.

Dimenticate loghi come SuperSpeed o USB 3, USB 3.1 e via dicendo: con il nuovo branding, la denominazione stessa andrà a riportare la velocità di trasferimento dei dati (e non solo) supportata da un determinato dispositivo USB.

Sulla scorta di questa nuova strategia operativa, lo USB-IF ha preso anche una seconda decisione degna di nota: il nuovo modus operandi verrà adottato già per il nuovo standard, che pertanto non sarà denominato USB 4.

Per quanto riguarda i cavi, il nuovo branding riporterà non solo il dato relativo al trasferimento dei dati (espresso in Gbps), ma anche quello riguardante la capacità di ricarica, espresso in watt. Il tutto si traduce in una chiarezza senza precedenti, come si può facilmente evincere dalle immagini dei loghi riportate nella galleria seguente.

Periodo di riferimento e dichiarazioni ufficiali

I cambiamenti in discorso si inseriscono nell’ambito dell’iniziativa di rebranding annunciata già lo scorso anno dallo USB Implementers Forum e diventeranno effettivi già a partire da questo trimestre e i nuovi loghi dovrebbero iniziare a fare la loro comparsa sui prodotti e sulle rispettive confezioni di vendita entro la fine dell’anno. Naturalmente, il cambio di brand non è retroattivo: tutti i prodotti più vecchi certificati in precedenza e già immessi sul mercato potranno rimanere in vendita senza alcuna differenza (con la conseguenza temporanea di accentuare ulteriormente la confusione tra gli utenti meno esperti).

Jeff Ravencraft, Presidente e Chief Operating Officer dello USB-IF, ha riferito ai colleghi di The Verge che il nuovo branding dei prodotti USB-C è il frutto di una serie di incontri di studio. Sulle motivazioni alla base di questa svolta storica, il dirigente ha riferito:

«Ciò che i consumatori vogliono sapere — e che abbiamo appreso — è che hanno bisogno di conoscere due cose: qual è il livello massimo di prestazioni in termini di trasferimento dei dati che un determinato prodotto può raggiungere e qual è il livello di potenza più elevato che è possibile ottenere o gestire con un certo prodotto».

Che cosa faranno i produttori?

È bene precisare che quelle adottate dallo USB-IF sono delle mere linee guida e che sono tutt’altro che obbligatorie nella loro adozione da parte dei produttori. I nuovi loghi troveranno applicazione sui prodotti USB certificati dallo USB-IF, che però sono soltanto una frazione del totale: a differenza di specifiche come Thunderbolt 4 — per cui si rende necessaria una licenza di Intel —, USB è uno standard aperto al libero utilizzo da parte di tutti.

Ne consegue che, sebbene la mossa di cui sopra vada certamente nella direzione di una maggiore chiarezza — “USB 5Gbps” e “USB 10Gbps” sono sicuramente più utili di “SuperSpeed USB 5Gbps” e “SuperSpeed USB 10Gbps” — non ci sono garanzie sull’uniformazione alle nuove linee guida da parte dei singoli produttori di dispositivi USB-C. Del resto, i numeri di versione USB “sottostanti” non spariranno, dovrebbero solo sparire dal logo in favore della specifica più importante dal punto di vista degli utenti.

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