Un nuovo studio fa sorgere qualche dubbio sull’utilità degli smartwatch per alcune operazioni divenute ormai molto comuni, come il calcolo del consumo delle calorie e della frequenza cardiaca.

Uno degli obiettivi dei ricercatori era quello di capire se siano affidabili i dati rilevati da questo genere di dispositivi e, stando a quanto è emerso, probabilmente saranno in tanti a storcere il naso.

Il nuovo studio sull’utilità degli smartwatch

In particolare, i ricercatori hanno deciso di utilizzare tre popolari smartwatch come Apple Watch 6, Polar Vantage V e Fitbit Sense per condurre questo studio, che ha visto la partecipazione di 60 persone (30 di sesso maschile e 30 di sesso femminile) di età compresa tra i 24 e i 28 anni e in buone condizioni di salute, usando come dispositivi per il calcolo di riferimento della frequenza cardiaca e del dispendio energetico rispettivamente Polar H10 e Metamax 3B.

I tre smartwatch sono stati quindi usati per rilevare i dati durante 5 attività compiute per 10 minuti ciascuna: camminata, corsa, esercizi di resistenza, ciclismo e stare semplicemente seduti.

Ebbene, Apple Watch 6 è quello che è stato capace di fare registrare i risultati più precisi per quanto riguarda il calcolo della frequenza cardiaca mentre con riferimento al dispendio energetico tutti e 3 gli smartwatch hanno mostrato una scarsa precisione (e ciò vale per tutte e 5 le attività fisiche prese in considerazione).

I risultati dello studio

La seguente tabella, realizzata dallo staff di Strongers by Science, consente di farsi un’idea di come si sono comportati i tre smartwatch nella rilevazione di questi due dati e i risultati dovrebbero fare riflettere anche i produttori di questo genere di dispositivi su ciò che andrebbe migliorato con le prossime generazioni:

smartwatch studio

Nel complesso, per quanto riguarda la misurazione della frequenza cardiaca tra i tre smartwatch è stato Apple Watch 6 a fare meglio, con un coefficiente di variazione (CV) inferiore al 5% mentre per quanto riguarda il dispendio energetico tutti e 3 i dispositivi hanno mostrato una scarsa precisione per tutte e 5 le attività fisiche.

Questo nuovo studio finisce per confermare precedenti ricerche già effettuate, dalle quali emerge che gli smartwatch e i fitness tracker attualmente disponibili indossati al polso non sono in grado di fornire misurazioni affidabili del dispendio energetico giornaliero e, inoltre, sono anche imprevedibili. Pertanto, sebbene possano essere utili come “stimolo” per gli utenti a impegnarsi in attività fisiche, non possono comunque essere ritenuti validi per rilevazioni che abbiano un valore “medico”.

Potete trovare i dati su tale studio seguendo questo link.

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