Continua a tenere banco la spinosa questione del limite volontario alle prestazioni degli smartphone. Dopo tutto il caos che ha visto protagonista Samsung e il suo GOS, anche Xiaomi è stata beccata da Geekbench ad adottare un meccanismo del genere.

Proprio dal produttore coreano, Xiaomi ha preso spunto per giustificare la situazione, nascondendosi dietro al classico problema delle temperature.

Xiaomi: arriva la risposta ufficiale sul limite alle prestazioni

Come vi avevamo raccontato, stando a quanto riportato da John Poole di Geekbench, Xiaomi limita le prestazioni dei propri smartphone in base al nome dell’app che viene eseguita, intervenendo in particolare sui giochi.

Visto il polverone che ha investito Samsung, anche il colosso cinese si è sentito in dovere di rilasciare una dichiarazione ufficiale, raccolta dal portale Hardware Info, in cui non nega le accuse ma si giustifica dietro la classica problematica della gestione delle temperature:

Xiaomi applica strategie di gestione della temperatura per garantire un’esperienza ottimale del prodotto, soprattutto con app impegnative che vengono spesso utilizzate per lunghi periodi di tempo. Su molti dei nostri dispositivi offriamo 3 tipi di modalità di prestazione, che consentono agli utenti di regolare l’equilibrio tra prestazioni ed efficienza energetica. A livello di sistema, tutte le ottimizzazioni relative alle prestazioni di un’app vertono su molti fattori essenziali, tra cui consumo energetico, prestazioni e impatto sulle temperature.”

Xiaomi sostiene, dunque, che i limiti alle prestazioni possano essere, almeno un po’, aggirati attraverso la modalità prestazioni integrata nel proprio software: il passaggio a tale modalità dovrebbe dare la priorità alle prestazioni, sacrificando la durata della batteria.

È doveroso sottolineare che la possibilità di scegliere tra i tre livelli della modalità prestazioni sono limitate agli smartphone di fascia alta del produttore cinese: questo aspetto potrebbe quindi circoscrivere il problema del rallentamento volontario agli smartphone Xiaomi di fascia alta/premium (i test del co-fondatore di GeekBench sono stati svolti su uno Xiaomi Mi 11, top gamma dello scorso anno).

Resta da capire come si comporterà Geekbench con gli smartphone di Xiaomi, visto che, quando il dito era puntato contro Samsung, la piattaforma ha deciso di rimuovere le ultime quattro generazioni di smartphone Galaxy dai propri database. Staremo a vedere.

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