Meta in questi ultimi anni soprattutto con Facebook è stata in più occasioni sotto i riflettori per quanto riguarda la privacy ma pare che le autorità dell’Unione Europea abbiano deciso di occuparsi anche di WhatsApp.

In particolare, a preoccupare le autorità comunitarie sarebbe soprattutto lo scambio di dati di WhatsApp con terze parti e con Facebook e ciò in quanto lo scorso anno il popolare servizio di messaggistica istantanea multi-piattaforma ha apportato delle modifiche ai suoi termini di servizio e alla politica sulla privacy.

L’Unione Europea chiede spiegazioni a WhatsApp

Ebbene, sotto la pressione delle associazioni dei consumatori, la Commissione Europea ha deciso di volere delle rassicurazioni da parte di Meta (che, lo ricordiamo, è il nuovo nome della società che gestisce Facebook, WhatsApp, Instagram e Messenger).

Ciò che chiede l’Unione Europea a WhatsApp è la garanzia che gli utenti siano messi nelle condizioni di capire ciò che accettano con i termini di servizio e la politica sulla privacy e che gli stessi siano informati su quando i loro dati personali vengono condivisi con i partner commerciali.

Le autorità comunitarie vogliono pertanto avviare una serie di controlli sull’attività di WhatsApp e il servizio di messaggistica istantanea ha tempo fino alla fine del prossimo mese per presentare un elenco di impegni volti a garantire il pieno rispetto della rigorosa normativa adottata dall’Unione Europea nel settore della privacy.

Del resto, non c’è da stupirsi più di tanto se anche WhatsApp sia finita nel mirino delle autorità comunitarie proprio con riferimento alla privacy, trattandosi di una materia che negli ultimi anni ha conquistato sempre più importanza, finendo così per influire su ogni campo economico e sociale e un’app di messaggistica, con tutti i dati sensibili che è in grado di “trattare”, non può certamente essere considerata una zona franca.

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