Nelle scorse ore un’analisi svolta dal National Cyber Security Centre lituano ha portato il vice ministro della Difesa a consigliare a suoi concittadini di non utilizzare smartphone Xiaomi. Il motivo, secondo i dati raccolti da questa analisi, fa riferimento a un sistema in grado di censurare automaticamente alcune specifiche parole. In altre parole: gli smartphone Xiaomi non sarebbero sicuri.

Forse si è trattato di un grande equivoco

Secondo il rapporto pubblicato dall’NCSC, gli smartphone Xiaomi scaricherebbero in locale il file “MiAdBlacklistConfig” contenente “titoli, nomi e altre informazioni di vari gruppi religiosi e politici e movimenti sociali”. Il National Cyber Security Centre ha detto che il file è stato trovato sullo smartphone Xiaomi Mi 10T munito della MIUI Global 12.0.10. Un nuovo rapporto, questa volta pubblicato da XDA, svela in realtà come il team di sicurezza informatica possa aver preso un bel granchio. Prelevando (tramite root) il file MiAdBlacklistConfig presente all’interno della ROM UE della MIUI appartenente a uno Xiaomi Mi 11 Ultra, si è scoperto come nel file siano effettivamente presenti nomi di gruppi religiosi e politici ma anche tante altre informazioni che non sono correlati ad essi. La maggior parte di queste informazioni fanno riferimento a contenuti di natura sessuale e/o pornografica.

xiaomi lituania smartphone novità

Secondo l’NCSC, il codice mostrato nell’immagine soprastante farebbe riferimento al sistema di controllo relativo ad alcune specifiche parole digitate dagli utenti che, a quanto pare, potrebbe essere attivato in remoto. Studiando a fondo il codice relativo all’oggetto chiamato “INativeAd”, si è scoperto che è collegato ai seguenti metodi:

  • AdOnClickListener
  • OnBannerClosedListener
  • ImpressionListener
  • OnAdCompletedListener
  • OnAdRewardedListener
  • OnAdDismissedListener

Si tratta di elementi che hanno tutti a che vedere con le tipologie di banner pubblicitari mostrati sui dispositivi Xiaomi, aggiunti nel codice per rimediare ai gravi problemi che hanno colpito la compagnia qualche anno fa e che vedeva la comparsa di banner pubblicitari con contenuti espliciti. Secondo XDA al momento non c’è alcun motivo per cui gli utenti muniti di smartphone Xiaomi dovrebbero sentirsi minacciati. Tutte le prove effettuate su diversi smartphone muniti della ROM cinese e europea non hanno evidenziato le criticità a cui è invece giunto il National Cyber Security Centre.

Nel mentre il colosso cinese ha assicurato che “I dispositivi Xiaomi non censurano le comunicazioni da o verso i propri utenti. Xiaomi non ha mai limitato e mai limiterà o bloccherà alcun tipo di comportamento personale da parte dei propri utenti. Funzioni come quelle di ricerca, chiamata, navigazione sul web o l’uso di software di comunicazione di terze parti non sono e non saranno mai limitate. Xiaomi rispetta e protegge pienamente i diritti legali di tutti i suoi utenti, ed è conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea (GDPR).”

Se siete interessati a scoprirne qualcosa di più, trovate molti altri dettagli nell’interessante analisi svolta dai ragazzi di XDA.

Potrebbe interessarti anche: migliori smartphone Xiaomi