Recensione OUKITEL WP9 – Il mercato dei rugged phone è in costante fermento e tra i principali player si fa notare anche OUKITEL, brand cinese che ha fatto fortuna con i battery phone. Da qualche tempo ha deciso di unire la propria esperienza nel campo degli smartphone dotati di elevata autonomia, portandola nel settore degli smartphone resistenti.

La serie WP è un chiaro esempio di come sia possibile realizzare dei rugged phone dall’elevata autonomia e OUKITEL WP9, che sarà in commercio dal 2 giugno, è solo il modello più recente. Lo abbiamo provato per un paio di settimane, maltrattandolo e utilizzandolo quotidianamente per mettere alla prova le sue capacità. Vi raccontiamo come va nella nostra recensione.

Design ed ergonomia

Come buona parte dei rugged phone, questo OUKITEL WP9 è tozzo, spesso e pesante: 156 x 76,9 x 19,5 millimetri. È proprio lo spessore a renderne difficile l’utilizzo con una mano, due centimetri si controllano a fatica e il peso di 322 grammi contribuisce a rendere l’esperienza d’uso più complicata. Comodo invece il lettore di impronte digitali, posizionato nella parte posteriore subito sotto la tripla fotocamera posteriore, di cui parleremo tra poco.

Il lettore è di tipo tradizionale, veloce e affidabile e riconosce le impronte senza particolari incertezze. Tutti i bordi dello smartphone sono ricoperti da plastica gommata, per attutire i colpi in caso di caduta, cosa che riesce benissimo. A garanzia della resistenza dello smartphone ci sono le certificazioni IP68 e IP69K, per impedire l’ingresso di acqua e polvere, oltre al MIL-STD-810G, che ne attesta la resistenza alle cadute, anche a quelle più rovinose, alle radiazioni solari, all’umidità e a molto altro.

È dunque perfetto per chi lavora all’aperto, per chi fa lavori “sporchi” o per chi vuole uno smartphone da portare con sé nelle escursioni, in grado di resistere a cadute, urti e sbalzi termici. Per tutti gli altri usi va messo in conto il peso e lo spessore. Parliamoci chiaro, nella tasca dei jeans entra, ma si fa sentire in maniera a volte fastidiosa.

Il carrellino della SIM, che può essere estratto anche senza lo strumento, è protetto da uno sportellino in gomma, così come il connettore per le cuffie nella parte superiore e la porta USB Type-C nella parte inferiore. Assente qualsiasi forma di ottimizzazione delle cornici decisamente visibili su tutti i lati. A peggiorare la parte estetica che un notch enorme, simile a quello che si trova su iPhone, che include la fotocamera frontale e la capsula auricolare, oltre al sensore di prossimità. La presenza del notch rende di fatto impossibile visualizzare le icone di notifica, visto che l’indicatore della batteria è stato spostato a sinistra vicino all’orologio.

Prestazioni

La presenza di un MediaTek Helio P60, affiancato da 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, può far storcere il naso a qualcuno, ma OUKITEL WP9 si difende bene in ogni situazione. Intendiamoci, non è un fulmine di guerra, l’avvio delle app richiede sempre qualche secondo, ma vista la fascia di prezzo nella quale è commercializzato non ci si può lamentare.

Se la ricezione del segnale 4G è in linea con altri modelli più costosi, il WiFi non è altrettanto efficace e la ricezione è leggermente inferiore alla media. Questo non significa che non offra comunque buone prestazioni, ma sicuramente si poteva fare meglio. Il Bluetooth è nella media, senza infamia e senza lode, così come il GPS, che aggancia rapidamente i satelliti e non va quasi mai in difficoltà, se non in giornate particolarmente nuvolose.

Nonostante una risoluzione HD+ (720 x 1560 pixel) lo schermo da 5,86 pollici fa la sua discreta figura, senza infamia e senza lode. La luminosità massima non è particolarmente elevata e sotto al solo può capitare di non riuscire ad avere una buona visione. Il sensore automatico è abbastanza reattivo, anche se ha la tendenza a lasciare lo schermo un po’ troppo scuro.

Il software è il classico Android, qui nella versione 10 con le patch del mese di novembre 2020 (!) che probabilmente non verranno mai aggiornate, e senza particolari personalizzazioni. Troviamo il solito set di strumenti, qui chiamato “Borsa degli attrezzi”, con alcune applicazioni che potrebbero tornare utili in determinate situazioni.

Abbiamo una bussola, un goniometro, un filo a piombo e altre app per misurare la rumorosità ambientale o per far suonare un allarme. Per il resto di stratta di una classica ROM AOSP, con alcune traduzioni parziali, alcune decisamente rivedibili e altre completamente assenti. Nulla di nuovo quindi, la solita versione di Android che troviamo nella maggior parte dei prodotti di questo tipo, ancora una volta senza infamia e senza lode.

Nell’utilizzo di tutti i giorni non abbiamo notato particolari lag, se non consideriamo i tempi di avvio delle app leggermente superiori alla media. È possibile utilizzare la classica barra di navigazione o impostare le gesture, che lasciano maggiore spazio per i contenuti e che funzionano molto bene.

Da segnalare la presenza dell’NFC, che permette di utilizzare lo smartphone per i pagamenti in mobilità. In questo modo potrete pagare la spesa, l’albergo, il conto al ristorante anche lasciando a casa bancomat e carte di credito, una soluzione perfetta per gli escursionisti.

Nella media la fotocamera, che si difende bene con una buona quantità di luce, anche se va in crisi con l’effetto bokeh in molte situazioni. Buone le macro, qualche difficoltà nella messa a fuoco quando la luce cala. In questi casi i colori e i dettagli si impastano facilmente, ma vista la fascia di prezzo non è una sorpresa.

Autonomia

Se c’è un aspetto di OUKITEL WP9 sul quale non si può assolutamente discutere, questo è indubbiamente quello legato alla batteria. Con una unità da 8.000 mAh l’autonomia è strepitosa, come ci si poteva aspettare. Anche con un uso particolarmente intenso non siamo mai riusciti a scaricare la batteria in due giorni, pur con almeno circa 6 ore di schermo acceso al giorno.

Abbiamo utilizzato social network, navigazione, riproduzione audio e video e siamo sempre arrivati almeno alla sera del terzo giorno dopo la ricarica. E con un uso più tranquillo abbiamo superato i quattro giorni, arrivando in un paio di occasioni a quasi cinque giorni. Un risultato ottimo e non inatteso, che fa di OUKITEL WP9 il compagno ideale per escursioni di un paio di giorni, quando non c’è una presa di corrente a disposizione e il segnale non è sempre ottimale. E per chi lavora spesso fuori casa, magari in cantiere, è la soluzione perfetta tra resistenza e autonomia.

Conclusioni

Pur non portando particolari innovazioni, e al netto di un aspetto tozzo e non particolarmente attraente, OUKITEL WP9 è il classico smartphone che punta alla sostanza più che all’apparenza. Solido in ogni senso, sufficientemente performante pur con qualche rallentamento, è la soluzione ideale per chi vuole uno smartphone in grado di durare per qualche anno, senza spendere cifre impegnative. Peccato solo per la presenza di Android 10 che difficilmente sarà aggiornato, così come delle patch di sicurezza vecchie di parecchi mesi.

OUKITEL WP9 sarà in vendita dal 2 giugno al prezzo di 159,99 dollari, circa 132 euro, valido solo fino al 9 giugno e può essere acquistato seguendo questo link. Per i primi 300 acquirenti inoltre ci saranno un paio di cuffie in omaggio. Fino al 4 giugno inoltre potete partecipare a un giveaway visitando questa pagina.