Nel corso del Google I/O il colosso di Mountain View ha annunciato uno strumento di assistenza dermatologica che, grazie alla sempre più potente intelligenza artificiale dell’azienda, aiuterà gli utenti a identificare eventuali problemi di pelle, capelli e unghie. Frutto di più di tre anni di ricerca sull’apprendimento automatico, il tool dovrebbe sbarcare in fase di test nel corso dell’anno.

Il tool di Google aiuterà l’identificazione dei problemi della pelle ma non fornirà una diagnosi

Il suo funzionamento è molto semplice: agli utenti sarà richiesto di scattare tre foto dell’area affetta dal problema e rispondere ad alcune domande formulate dall’intelligenza artificiale riguardo il proprio tipo di pelle e altri sintomi che potrebbero essere collegati o meno al problema di cui si cerca la soluzione. Lo strumento, in seguito, fornirà una lista di possibili problemi e patologie prese da un database di più di 288 patologie apprese.

Come specificato dalla stessa Google il tool non è pensato per fornire una diagnosi esatta del problema ma per invitare le persone ad approfondire la questione affidandosi a una visita di un medico specializzato.

Google

Il tool di Google chiede agli utenti di scattare tre foto del problema e in seguito propone una lista di possibili patologie.

Google ha deciso di concentrare i propri sforzi in particolar modo sui problemi della pelle vista la loro diffusione e prevalenza nelle ricerche Google, come affermato da Karen DeSalvo, Chief Health Officer di Google Health: “Le persone vanno su Google per fare domande sui problemi della pelle. Riceviamo circa 10 miliardi di richieste annuali sulla problemi della pelle”.

DeSalvo spera che un tool del genere possa aiutare le persone a identificare più facilmente eventuali problemi della pelle e curarli nel minor tempo possibile affidandosi a un dermatologo.

Lo strumento ha subito una lunga fase di apprendimento durante la quale gli sono state sottoposte migliaia di immagini di problemi della pelle dal quale apprendere e affinare la propria abilità nell’identificare le varie patologie. Il modello, nel capire le possibili condizioni della pelle, tiene conto di numerosi fattori quali età, tipo di pelle, sesso e razza ed è stato testato su più di mille immagini di condizioni della pelle appartenenti a una moltitudine di pazienti diversi.

Google, inoltre, sta collaborando con il team di ricerca dell’Università di Stanford per determinare l’efficacia dello strumento anche in ambito sanitario.

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