Sebbene Samsung sia una delle poche aziende hi-tech a garantire quattro anni di aggiornamenti software per i propri smartphone, prima o poi capita di ritrovarsi fra le mani telefoni che vecchi, non più aggiornati e destinati a prendere polvere in cassetto oppure da utilizzare per provare custom ROM e addentrarsi nel vasto universo del modding.

Nuova vita a vecchi smartphone

Il colosso sudcoreano, però, ha in mente un destino diverso e se vogliamo anche più utile per questi smartphone: trasformarli in veri e propri dispositivi IoT. Come? Tramite il programma Samsung Galaxy Upcycling at Home, una soluzione svelata ad inizio anno e che quest’oggi parte in beta in America, Inghilterra e Sud Corea.

Abbiamo creato Galaxy Upcycling at Home per consentire a più persone di riutilizzare i loro vecchi dispositivi in strumenti utili, consentendo sia a Samsung che ai nostri utenti di essere consapevoli dell’impatto che abbiamo sull’ambiente“, sottolinea Sung-Koo Kim, responsabile del programma sostenibilità di Samsung.

Tramite un apposito aggiornamento software, Samsung Galaxy Upcycling at Home può trasformare un vecchio smartphone in un baby monitor oppure in un sistema in grado di gestire autonomamente l’illuminazione delle stanze, e molto altro. L’idea è quella di utilizzare i sensori presenti all’interno di questi dispositivi per controllare altri device smart presenti in casa tramite l’applicazione SmartThings.

IA e integrazione con SmartThings

Utilizzando l’intelligenza artificiale, inoltre, gli smartphone Samsung sono in grado di distinguere precisamente i suoni presenti nelle vicinanze, oltre a permettere agli utenti di ascoltarli dopo averli registrati, oppure misurare la luminosità di una stanza per attivare automaticamente l’accensione delle luci o del TV tramite SmartThings.

Samsung Galaxy Upcycling at Home, quindi, parte da oggi su tutti gli smartphone Samsung Galaxy serie S, Note e Z dal 2018 in poi e con Android 9 Pie in poi. Il supporto ad ulteriori dispositivi verrà comunicato in seguito.