Dopo mesi di indiscrezioni, la scorsa settimana OnePlus ha finalmente lanciato il suo attesissimo primo smartwatch, device che sul mercato arriva con il nome ufficiale di OnePlus Watch.

Dotato di una cassa di forma circolare in acciaio, OnePlus Watch può contare su un design elegante, un display AMOLED da 1,39 pollici, la possibilità di visualizzare e rispondere alle notifiche, inoltrare e rispondere alle chiamate, scattare foto (attraverso la fotocamera dello smartphone), riprodurre musica e tenere sotto controllo la propria salute (supporta il monitoraggio dell’ossigeno nel sangue e oltre 110 tipi di allenamento).

Dal punto di vista software, OnePlus Watch non è basato su Wear OS by Google e ciò in quanto il produttore ha deciso di utilizzare il proprio sistema operativo per ridurre alcuni dei punti dolenti riscontrati in altri smartwatch, puntando così su RTOS.

Come funziona il sistema operativo di OnePlus Watch

RTOS, real-time operating system, potrebbe essere un nome familiare a tanti utenti e ciò in quanto è usato anche da Amazfit sui propri smartwatch.

La principale differenza tra RTOS e Wear OS è rappresentata dal modo in cui vengono gestite le attività, come per esempio l’avvio di un’applicazione, la misurazione della frequenza cardiaca e qualsiasi altra funzione. Su RTOS tali attività vengono eseguite con un vincolo di tempo predeterminato e questa soluzione garantisce un utilizzo rapido e affidabile, eliminando inoltre qualsiasi sforzo estraneo all’interno del sistema, con una migliore durata della batteria.

Non avere Wear OS per OnePlus Watch significa perdere alcune eccellenti applicazioni disponibili nel Google Play Store ma, d’altro canto, l’orologio del produttore cinese dovrebbe guadagnare in termini di velocità e affidabilità.

Ricordiamo che OnePlus Watch in Europa ha un prezzo di partenza di 159 euro, cifra che è destinata a salire a seconda della versione scelta mentre le colorazioni disponibili al lancio sono due (Silver e Black).

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AGGIORNAMENTO: Una feature che al momento manca è l’always-on display ma, stando a quanto reso noto dal produttore, il team di sviluppatori è già al lavoro per valutare che tipo di impatto sulla batteria una funzionalità di questo tipo potrebbe avere (il timore è che possa ridurre l’autonomia del 50%), non escludendo che possa essere implementata con un futuro aggiornamento OTA. Staremo a vedere.