Tramite Bloomberg abbiamo modo di scoprire come l’UE starebbe pensando di muoversi verso l’indipendenza dai chip americani e asiatici. Il progetto, il cui obiettivo ultimo è quello di realizzare una fonderia europea entro il 2030 in grado di soddisfare almeno il 20% delle richieste di semiconduttori in Europa, fa parte del Digital Compass ovvero il piano strategico che descrive i perimetri degli obiettivi digitali della Unione Europea nel prossimo decennio.

Indipendenza dagli USA e dall’Asia

La strategia della UE è quindi quella di finanziare l’apertura di una grande fonderia europea in grado di garantire la produzione di chip – si partirebbe da quelli realizzati con processo produttivo a 5 nm per poi migliorare sempre più – la cui qualità sia del tutto simile a quella di TSMC (la più grande fonderia al mondo) e Samsung.

Una riduzione delle dipendenze critiche consentirà all’UE di diventare digitalmente sovrana e in grado di affermare meglio gli interessi europei“, si legge nel documento, con un approccio focalizzato nel rispettare “la natura open di Internet“. Il documento, la cui stesura non è ancora definitiva e che potrebbe cambiare nella forma e nei contenuti prima della sua versione finale, non specifica come raggiungere questi risultati e in che modo.

Infine, come avviene per tutti i progetti di sviluppo strategici della UE, si prevede la creazione di un apposito sistema di monitoraggio che misuri la performance dei paesi della UE verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti e concordati.