Il codice sorgente del kernel di Xiaomi Mi 11, rilasciato all’indomani della presentazione del nuovo flagship, nasconde informazioni relative a un nuovo chipset Qualcomm, che potremmo vedere a breve su un nuovo smartphone. E nel frattempo il 2021 porta al colosso cinese quattro nuovi brevetti per altrettanti smartphone pieghevoli, con un totale di sette diversi design.

Un nuovo SoC Qualcomm

Come mostra l’immagine sottostante, nel codice sorgente del kernel di Xiaomi Mi 11 si “nascondono” alcune righe di codice che sembrano indicare l’esistenza di un nuovo chipset Qualcomm, che potrebbe debuttare molto presto su uno smartphone del brand cinese.

Se il nome in codice “Venus” indica Xiaomi Mi 11, annunciato solo pochi giorni fa, e la sigla SM8350 è relativa alla Mobile Platform Qualcomm Snapdragon 888, la vera novità è legata alla sigla SM-735, una vera novità per quanto riguarda i chipset Qualcomm.

I modelli più recenti, come ad esempio gli Snapdragon 750G, 765G e 768G hanno come numero di modello SM-72xx, mentre i più “datati” Snapdragon 730 e 730G utilizzano la sigla SM-71xx. Ecco dunque che sembra più che plausibile che Xiaomi possa utilizzare a breve un nuovo chipset, del quale è il leaker Roland Quandt a ipotizzare il nome commerciale.

Il nuovo chipset dovrebbe dunque essere lo Snapdragon 775 e potrebbe debuttare nel corso del primo trimestre di quest’anno su Redmi K40, e supporterebbe RAM di tipo LPDDR5, UFS 3.1 e schermi a 120 Hz, caratteristiche in linea con quelle del nuovissimo Snapdragon 888. Scopriremo nel corso delle prossime settimane se questo sarà il vero nome del chipset o se Qualcomm adotterà una numerazione particolare.

Quattro brevetti, sette design pieghevoli

È invece LetsGoDigital ad aver scovato quattro nuovi brevetti, rilasciati proprio oggi a Xiaomi da parte dell’ufficio brevetti cinese. Si tratta di quattro brevetti che ci mostrano ben sette diverse soluzioni pensate da Xiaomi, tre con design a conchiglia e quattro con schermo pieghevole verso l’interno, che da smartphone diventano tablet.

Vediamo nell’ordine i brevetti ottenuti da Xiaomi e quali sono le differenze tra le varianti ipotizzate dal colosso asiatico:

La prima immagine mostra in realtà due varianti dello stesso design, con uno smartphone pieghevole a conchiglia, con lo schermo che occupa tutta la superficie frontale, lasciando pensare alla possibile presenza di una fotocamera al di sotto del display. La differenza tra i due design, che optano per un piccolo schermo frontale per notifiche e chiamate, risiede nella fotocamera principale.

Un solo sensore nell’immagine di sinistra, ben quattro invece in quella di destra, con un sensore aggiuntivo (potrebbe essere un laser per la messa a fuoco) e un flash LED. Sono visibili il bilanciere per il volume e il tasto di accensione sblocco sul lato destro dello smartphone, mentre in basso si intravede il foro per il connettore di ricarica.

La seconda soluzione è molto diversa e prevede un ampio schermo nella parte esterna. È presente una grossa cornice anche se a differenza di altre soluzioni simili, sarebbe posizionata nella parte superiore, sbilanciando decisamente il design. In questo modo però la fotocamera per i selfie sarebbe molto più comoda da utilizzare, sia a schermo aperto che a schermo chiuso. Nella parte posteriore trova invece posto una tripla fotocamera, disposta in maniera orizzontale.

Sono invece quattro i design relativi a smartphone con design simile a quello di Galaxy Z Fold, con lo schermo che si ripiega all’interno. Nei primi due casi è presente lo schermo interno prosegue sul lato sinistro, diventando lo schermo principale quando lo smartphone è chiuso.

Anche in questo caso manca una fotocamera frontale e sono state pensate due diverse soluzioni per le fotocamere, con un unico grande obiettivo, che potrebbe essere una lente all-in-one, e una soluzione più tradizionale con quattro sensori disposti verticalmente, con sensore aggiuntivo e flash LED.

In entrambi i casi il costo dovrebbe essere particolarmente elevato, viste le dimensioni dello schermo che sarebbe sottoposto a una doppia piegatura, una “fissa” e una “mobile”.

Potrebbero invece essere più economici, e quindi pensate per una più ampia fascia di pubblico, le ultime due varianti, dotate sempre di uno schermo pieghevole verso l’interno e di un piccolo schermo, che copre una piccola fascia verticale sul lato destro, sufficiente per visualizzare le notifiche e l’orario.

Per utilizzare questo dispositivo sarebbe quindi indispensabile aprirlo, visto che lo schermo non permetterebbe di interagire con le applicazioni presenti nello smartphone. Anche in questo caso la differenza tra le due varianti è legata alla fotocamera posteriore (quella frontale è sempre assente), con un modello dotato di tripla fotocamera e una con quadrupla fotocamera. In entrambi i casi i sensori sono disposti in verticale e messi in evidenza da una fascia verticale, di dimensioni sostanzialmente identiche a quelle del display esterno.

Vedremo se saranno questi i design dei modelli pieghevoli di Xiaomi, anche se è possibile che dovremo aspettare ancora qualche mese per poterlo scoprire con certezza. Quello che sembra comunque certo è che Xiaomi presenterà più di una soluzione, per coprire le diverse esigenze e fasci di prezzo del mercato.