Purtroppo torniamo nuovamente a parlare di bufale, il che ci scoraggia un po’ in un periodo decisamente delicato in cui la propagazione di queste notizie è un fatto di una gravità inaudita. Sfogo a parte, segnaliamo due bufale che purtroppo vengono condivise in queste ore attraverso i social e WhatsApp.

La bufala dei 1000 euro a famiglia

La prima, un po’ innocentemente, fa leva sull’oggetto sensazionalistico della notizia: 1000 euro a famiglia per tutta la durata dell’emergenza. Questa viene diffusa tramite l’applicazione di instant messaging di Facebook con il seguente testo:

“Il governo ha deciso di aiutare con 1000 euro al mese ogni famiglia, per tutta la durata del covid-19. controlla il link per vedere se rientri nei parametri”.

1000 euro al mese famiglia nuovo modulo autocertificazione whatsapp bufala coronavirus

Già il link in questione – abbiamo deciso di non inserirlo all’interno della news – dovrebbe mettere in allarme gli utenti per la sua forma e il file a cui punta, ovvero un’immagine .gif. Inutile dire che, sebbene sia chiaro l’intento goliardico della bufala, non è bene condividere alcun tipo di bufale in questo periodo di emergenza e grave crisi economica (per qualcuno).

Bufala modello autocertificazione

La seconda bufala ha invece un carattere molto più serio e disonesto. Come avrete sicuramente sentito in questi giorni nei telegiornali nazionali, su WhatsApp stanno girando alcuni finti modelli di autocertificazione.

Il documento in questione vede la presenza dei loghi del Governo Italiano e del Ministero dell’Interno, il tutto per dare una vena di autorevolezza al messaggio ricevuto. In questo caso, come ripetiamo sempre, diffidate da qualsiasi messaggio ricevuto via WhatsApp, anche da parte di parenti, ma piuttosto controllate i canali ufficiali del Governo.

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Basta, infatti, fare un rapido controllo sul sito ufficiale del Ministero per rendersi conto che il modulo ufficiale è completamente differente. Se, inconsciamente, siete cascati nel tranello, vi esortiamo a cestinare immediatamente l’autocertificazione fasulla e di stampare l’ultima attualmente approvata dal Governo.