LG Music Flow è il nome della famiglia di altoparlanti presentata all’IFA di Berlino e pensata per essere utilizzata in tutta la casa grazie al sistema “multi-room” ideato da LG. Questi altoparlanti vogliono essere il riferimento all’interno della casa per la riproduzione della musica, che si sia in salotto o nella propria camera, sfruttando la rete WiFi o il Bluetooth per effettuare lo streaming dei nostri brani preferiti direttamente dallo smartphone oppure dai servizi di streaming disponibili online.

Ho provato i modelli H3, H5 e H7, ovvero tutti e tre gli altoparlanti che costituiscono la gamma Music Flow.

Nota: nella recensione faccio riferimento ad una quantità eccessiva di bassi; tenete conto di questo fatto nella lettura della recensione. Sono conscio del fatto che a molte persone piace avere molti bassi e, per questo, nonostante non mi piaccia il modo in cui LG ha realizzato questi altoparlanti ne do un giudizio positivo.

LG Music Flow

Il concetto di fondo di LG Music Flow è proprio quello di creare un “flusso di musica”: perché non devo portare la musica con me quando cambio stanza? O, viceversa, usare un solo altoparlante quando ne ho più di uno? Il concetto alla base del sistema audio di LG è proprio quello di utilizzare tutti gli altoparlanti a disposizione, sia che siano nella stessa stanza sia che siano distribuiti per la casa.

È possibile sia riprodurre un brano diverso per ogni altoparlante che lo stesso brano su tutti, o ancora accoppiare due altoparlanti in modo da disporli in configurazione stereo. A questo proposito è notevole il fatto che il volume degli altoparlanti si regola in maniera automatica per ottenere un risultato uniforme anche se si utilizzano due modelli differenti (ad esempio Music Flow H5 e Music Flow H7).

Per ottenere i risultati migliori bisognerebbe utilizzare anche il network bridge Music Flow R1; purtroppo non ho avuto modo di provarlo insieme agli altoparlanti, ma dovrebbe fungere da hub per effettuare lo streaming direttamente su tutti gli altoparlanti.

Design

Il design dei tre altoparlanti è uniforme e presenta una certa continuità nonostante le ovvie differenze di dimensioni e di forme: H3 è quasi cubico, mentre H5 e H7 sono quasi dei parallelepipedi con il centro più largo e le estremità più strette. Il corpo è in plastica di colore argenteo, con la griglia che copre i driver e i tweeter sia anteriormente che posteriormente di colore grigio molto scuro, quasi antracite; il contrasto che si crea è piacevole e mette in risalto la griglia.

Al di sotto del corpo principale è presente un buco che costituisce un interessante elemento di design ma che aiuta anche a isolare dalla superficie per ottenere una migliore resa.

In tutti e tre gli altoparlanti il controllo del volume avviene tramite un disco posto nella parte superiore; in H3 è sensibile al tocco e ricorda il disco presente sugli iPod di Apple, mentre nel caso di H5 e H7 è meccanico e ruota. Su tutti i modelli comunque funziona anche da pulsante di accensione, spegnimento e selezione della modalità d’input (Bluetooth, WiFi o cavo quando disponibile).

Sul retro di H5 e H7 è presente un’apertura che funge sia da accordo del reflex [http://it.wikipedia.org/wiki/Bass_reflex] sia da maniglia per il trasporto.

Funzionalità e software

Tutti e tre gli altoparlanti hanno a disposizione WiFi e Bluetooth per comunicare con lo smartphone. È presente anche NFC che permette di effettuare l’accoppiamento rapidamente. Sul retro è disponibile anche una porta Ethernet che permette di connettere l’apparecchio ad una rete cablata, mentre è presente solo su H5 e H7 un ingresso jack da 3.5mm.

La connettività WiFi offre una significativa quantità di banda in più rispetto al più canonico Bluetooth e permette di effettuare streaming di brani in alta risoluzione (FLAC 19kHz a 24 bit) con una perdita di qualità relativa; si rivela quindi una soluzione ideale se volete ascoltare musica di qualità più elevata rispetto agli MP3.

Gli altoparlanti sono comandati dall’applicazione Music Flow scaricabile dal Google Play Store (e disponibile anche per iOS), che permette di effettuare lo streaming di brani presenti sullo smartphone oppure di connettere servizi di streaming online (al momento sono supportati soltanto Spotify, Napster, TuneIn e Deezer).

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La procedura di accoppiamento degli altoparlanti è molto semplice e richiede semplicemente di premere un pulsante sul retro dell’altoparlante e inserire la password della rete WiFi cui è connesso il telefono affinché si connetta anche l’altoparlante; dopo questi passaggi sarà possibile cominciare a riprodurre la musica.

Anche la procedura per utilizzare gli altoparlanti in stereo è molto semplice: è sufficiente averli collegati alla rete per poterli inserire in una coppia e poi effettuare la connessione direttamente dalla pagina dedicata agli altoparlanti nell’app.

L’applicazione è migliorabile: anche su un dispositivo con processore Qualcomm Snapdragon 800, infatti, l’applicazione risulta spesso lenta, soprattutto nelle transizioni tra la schermata con la lista degli artisti e quella del singolo artista. Anche la procedura di aggiornamento del firmware degli altoparlanti potrebbe essere migliorata, dato che per aggiornarli non bisogna toccare il nome del singolo altoparlante ma un pulsante che all’apparenza serve per aggiornare lo stato degli aggiornamenti (trovate lo screenshot nella galleria).

Nota negativa: l’applicazione consuma veramente molta batteria e mi è capitato più volte di trovarla in cima all’elenco delle applicazioni più affamate di energia; sfortunatamente l’app continua a consumare anche quando non sta riproducendo musica e il telefono non è connesso ad una rete WiFi. E’ vitale quindi non dimenticarla aperta!

LG Music Flow H3

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LG Music Flow H3 è il più piccolo dei tre e ha un solo driver al suo interno, che fa sì che sia un altoparlante mono. H3 è ideale per costruire un sistema stereo, visto il suo ingombro ridotto che gli permette di essere posizionato senza troppa difficoltà anche su una scrivania.

H3 ha una gamma media e medio-alta che manca di corpo. I bassi hanno un volume a mio parere troppo elevato, ma con un po’ di equalizzazione ed eliminando completamente i bassi dall’applicazione Music Flow si riesce ad ottenere un risultato che può risultare soddisfacente per i puristi. Tuttavia, senza equalizzazione il suono appare cupo e tutta la gamma media e medio-bassa viene coperta dal rombo dei bassi, come se ci fosse un subwoofer interno che sovrasta tutto il resto. Il dettaglio, soprattutto per la gamma media, non è massimo a causa del fatto che i bassi coprono il resto.

Personalmente ho trovato impossibile ascoltare qualunque brano senza equalizzazione, anche perché bastano pochi minuti di ascolto per ottenere un buon mal di testa.

Il volume che H3 è in grado di raggiungere è ampiamente sufficiente a riempire una stanza e anche i bassi hanno un buon volume nonostante le dimensioni ridotte dell’altoparlante.

LG Music Flow H5

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Il modello intermedio, LG Music Flow H5, ha dimensioni importanti ma non eccessive. Questo fa sì che sia collocabile in svariati punti della casa, anche se sarà difficile (ma non impossibile!) farlo stare su una scrivania.

La timbrica di questo altoparlante è fortemente caratterizzata dai bassi, che appaiono forti fin quasi a diventare predominanti sulle altre frequenze in certe situazioni. Il problema non è tanto grave da non poter essere sistemato con un po’ di equalizzazione, ma ci sono mancanze nella gamma media e alta che fanno sì che il suono appaia comunque piuttosto cupo e piatto, con i dettagli nei medi e negli alti che si perdono a volte quasi completamente.

Un esempio pratico è in Papercut dei Linkin Park, dove la chitarra diventa pressoché inudibile quando suonano anche gli altri strumenti, quando invece dovrebbe rimanere ben distinguibile dal resto.

Il volume di H5 è generoso e riesce a soddisfare qualunque esigenza.

LG Music Flow H7

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L’altoparlante più grande della serie, LG Music Flow H7, è anche quello con il maggiore equilibrio una volta eseguito un minimo di equalizzazione. Le dimensioni in questo caso sono importanti e fanno sì che l’altoparlante sia collocabile solo suun ripiano con molto spazio libero – di fianco ad un televisore, ad esempio.

Come già H5, anche H7 soffre di una quantità eccessiva di bassi che prende il controllo della scena sonora soffocando tutto il resto; il problema è parzialmente risolvibile eliminando completamente i bassi dall’equalizzatore dell’applicazione LG Music Flow, così da avere una riproduzione sufficientemente equilibrata anche se tutt’altro che perfetta.

Anche con i bassi al minimo, infatti, la gamma bassa e medio-bassa risulta avere un volume molto elevato che condiziona negativamente la riproduzione della musica. L’impressione è che LG abbia integrato un DSP che incrementa artificialmente il volume delle frequenze basse e medio-basse, creando alla fine un effetto di rimbombo fastidioso e che porta rapidamente al mal di testa come già rilevato in H3.

Gli alti sono riprodotti in maniera discreta, con una buona definizione e una migliore individuabilità rispetto al resto della gamma in confronto ad H5 – merito dei tweeter che svolgono egregiamente il loro dovere – ma comunque con prestazioni insufficienti che fanno apparire il suono cupo e piatto. In questo caso la chitarra di Papercut rimane udibile ed individuabile, anche se con un volume inferiore all’ideale.

H7 è il più grande dei tre altoparlanti ed è anche quello che riesce a riprodurre la musica al volume più elevato; è sufficiente tenere il volume molto basso per l’ascolto normale di musica in casa.

In conclusione

LG ha pensato all’utenza casalinga e ha realizzato un prodotto con funzionalità decisamente interessanti e complete, mancando però di curare al meglio la fedeltà del suono che appare eccessivamente caricato sui bassi. Il problema generale dell’intera gamma non è tanto la presenza sostanziosa di bassi, quanto più il fatto che i bassi risultano poco definiti e rimbombanti. In questo caso entrano in campo i gusti: personalmente preferisco un tono neutro, con una curva di risposta piatta che riproduca uniformemente tutta la gamma; altri potrebbero preferire una grande quantità di bassi e potrebbero quindi trovare piacevole questo tipo di suono.

Non apprezzando affatto l’impostazione data da LG al suono non riesco a formulare un giudizio che sia neutrale e oggettivo. La qualità del suono è buona, generalmente parlando, e si tratta comunque di altoparlanti con delle ottime caratteristiche e con una configurabilità e una quantità di opzioni non comuni.

La qualità costruttiva è eccellente come da tradizione LG e si nota una cura particolare al design e ai dettagli che fa spiccare la gamma Music Flow nella variegata offerta di altoparlanti per la casa.

L’unico altoparlante che può essere promosso dai “puristi”, anche se con dei caveat, è Music Flow H7, che risulta il più equilibrato dei tre una volta eliminati i bassi tramite equalizzazione – ma che rimane comunque squilibrato verso i bassi in senso assoluto. Gli altri due altoparlanti risultano eccessivamente squilibrati, con risultati ben lontani da quella che dovrebbe essere la meta di una riproduzione dell’audio equilibrata.

Consiglio la gamma Music Flow H7 a chi desidera altoparlanti in grado di riprodurre musica anche a volume elevato mantenendo una buona qualità generale del suono, con la possibilità di riprodurre musica sia da servizi in streaming che dalla propria libreria musicale locale, senza eccessive pretese audiofile. Li sconsiglio a chi vuole altoparlanti con un suono bilanciato e “puro”.

Ecco le migliori offerte in Rete:

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