Durante la presentazione di LG G3, l’azienda ha esposto alcune delle novità che sono state implementate all’interno dello smartphone. Una di queste è senza dubbio il display QHD (2.560 x 1.440 pixel) che offre una densità di pixel pari a ben 538 PPI. Un incremento del genere della risoluzione del display comporta senz’altro un maggior consumo di batteria, in quanto è richiesto un maggiore carico al processore e alla GPU affinchè riescano ad elaborare immagini così pesanti (pensiamo agli elementi dell’interfaccia).

Per questo motivo LG ha avuto l’accortezza di elaborare una soluzione efficiente per dare la possibilità alla batteria da 3.000 mAh di offrire un’autonomia simile a quella che si ottiene su di uno smartphone con display Full-HD; la tecnologia che LG in particolare ha utilizzato è stata chiamata 3A. Partiamo dal nome stesso, 3A: “A” sta per Adaptive e “3” sta per il numero di “A”. Ci sono quindi 3 meccanismi Adaptive che entrano in funzione in determinate occasioni: Adaptive frame rate, Adaptive clocking ed Adaptive timing control.

Adaptive frame rate è una soluzione molto simile a quella già vista su LG G2 con la famosa GRAM: il dispositivo diminuisce drasticamente la frequenza di refresh del display quando rileva che si sta visualizzando un’immagine statica (non animata). Diminuendo la frequenza di refresh del display si risparmia ovviamente batteria.

Adaptive clocking e Adaptive timing control sembrano invece essere due soluzioni che agiscono a livello di CPU: il dispositivo fa lavorare il processore ad una frequenza più bassa quando rileva che il carico di lavoro non è pesante, ed in questo modo si riesce ad ottimizzare l’efficienza energetica generale.

Se queste soluzioni daranno un effettivo vantaggio sull’autonomia non possiamo ancora dirlo, ma un primissimo test confermerebbe il fatto che LG avrebbe lavorato davvero bene su queste funzioni. Pare, infatti, che con la luminosità impostata al massimo, LG G3 sia riuscito a raggiungere 6 ore e mezza di autonomia in riproduzione video.

LG-G3-battery-life-test-at-full-screen-brightness

Questo risultato fa quindi ben sperare per la durata.

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