Il mondo Android, fin dalla sua nascita, ha rappresentato la libertà del mondo informatico su mobile e ha concesso agli utenti la possibilità totale di personalizzazione dei propri dispositivi. Questa “apertura”, ha dato l’occasione a molti sviluppatori di creare le proprie custom ROM, cioè firmware personalizzati basati sul sistema operativo di Mountain View che permettono ai possessori di uno smartphone di stravolgerlo a propria immagine e somiglianza donandogli anche funzionalità non presenti nei firmware stock, come nell’EMUI di Huawei o nella ZenUI di ASUS.

Dopo anni di studio e raffinamento di tutte le tecniche di modding, Huawei ha oggi deciso di negare la possibilità ai suoi clienti di installare custom ROM sui propri dispositivi. Infatti, in base a quanto scoperto dal forum di XDA-Developers, la casa cinese non fornirà più i codici per lo sblocco del bootloader sui propri smartphone. Il messaggio, riportato sulla stessa pagina dove si poteva richiedere il codice, afferma:

Per fornire una migliore esperienza utente ed evitare problemi causati dalle custom ROM, il servizio per il rilascio del codice di sblocco del sistema verrà interrotto per tutti i prodotti lanciati dopo il 2018-5-24. Per i prodotti rilasciati prima di questa data, il servizio verrà sospeso 60 giorni dopo questo annuncio.

La decisione presa da Huawei, però, non è singolare. Google, infatti, ha da tempo iniziato la sua campagna contro i dispositivi non certificati o con permessi di root attivi, bloccandogli l’installazione delle proprie app e di alcune di terze parti.

Ciò che la casa cinese ha fatto nella giornata odierna rappresenta solo un piccolo tassello nel grande puzzle che si sta costruendo nella guerra contro il root e le custom ROM, negando così ai possessori di smartphone più datati la possibilità di aggiornarli all’ultima versione del sistema operativo. Voi cosa ne pensate di questa situazione? Fatecelo sapere nel box dei commenti!