Huawei annuncia l’arrivo in Cina della versione speciale Yixing Zhang di Huawei Nova 2S (di cui vi avevamo accennato) e di un nuovo speaker Bluetooth marchiato Honor. Nel frattempo il produttore cinese non sembra aver alcuna intenzione di rischiare problemi dal punto di vista legale, in particolare con alcuni brevetti appartenenti a Nokia.

Huawei Nova 2S è stato recentemente presentato in Cina in tre versioni: la più economica, con 4 GB di RAM e 64 GB di memoria, è in vendita a 2.699 Yuan (poco meno di 350 euro), quella normale (6/64 GB) a 2.999 Yuan (circa 380 euro), mentre la Yixing Zhang, ora disponibile all’acquisto, a 3.399 Yuan (intorno ai 430 euro).

La nuova versione, dedicata all’omonimo cantante cinese molto popolare in patria e in Corea del Sud, può contare su memorie più generose, da 6/128 GB. Oltre a questo non sembrano esserci altri cambiamenti.

Dopo l’annuncio di Honor 9 Lite, il sub-brand di Huawei ha deciso di lanciare il nuovo speaker Bluetooth Honor AM51: il prodotto è composto da due parti, una in TPU (dove trovano posto i pulsanti) e una in tessuto ed è dotato di un pratico laccetto per spostarlo o appenderlo facilmente; dispone anche di microfono per ricevere ed effettuare chiamate mentre è collegato allo smartphone via Bluetooth.

Lo speaker può contare su una batteria da 700 mAh, che gli garantisce secondo la casa una durata di circa 8 ore e mezza (la ricarica avviene tramite Micro-USB), sul Bluetooth 4.1 (raggio di 10 metri circa) e su un peso di soli 190 grammi; 100 x 100 x 42 mm sono infine le misure. Honor AM51 sarà disponibile in Cina dall’8 gennaio nelle colorazioni blu, grigio e rosso al prezzo concorrenziale di 199 Yuan (circa 25 euro).

Nel frattempo Huawei sembra non voler affrontare dispendiose cause legali per i brevetti; memore forse delle recenti dispute infinite Samsung/Apple, il produttore cinese avrebbe deciso di pagare a Nokia il dovuto per le licenze di utilizzo di alcune proprietà intellettuali. Da quanto sappiamo gli accordi prevedono un pagamento iniziale e successive “rate” per cifre intorno ai 120 milioni di dollari all’anno.