Quelle di Jack Tong, presidente di HTC North Asia, sembrano essere parole tanto vere quanto preoccupanti per il futuro dei dispositivi, sia Android che non. HTC è stata spesso criticata (forse ingiustamente) da parte di molti in quanto è stata costretta a ritardare il lancio del One a causa di scarse scorte di fotocamere Ultrapixel e di microfoni, ma probabilmente il tutto non è dipeso da HTC stessa.

La vicenda ricorda molto quella a cui abbiamo assistito qualche anno fa, e che riguardava l’HTC Desire. Alcuni di voi ricorderanno infatti che questo smartphone fu un vero successo, e fu lanciato con a bordo il display Super AMOLED di Samsung. Le vendite furono molto al di sopra delle aspettative. Tutto d’un tratto, però, i pannelli AMOLED di Samsung iniziarono magicamente a non essere più disponibili, il che costrinse l’azienda a riprogettare per intero il dispositivo al fine di modificarlo per implementarne un display di tipo LCD. Durante il 2010, infatti, si sono conosciuti due tipi di HTC Desire e di Nexus One: uno con display Super AMOLED, l’altro con display LCD. La differenza, oltre ad risiedere in colori molto più forti ed in neri molto più profondi dei primi tipi di display, stava nello spessore. Per questo motivo si è necessitata una ri-progettazione degli interi terminali.

Secondo Jack Tong, “le scorte dei componenti all’interno dei dispositivi possono essere utilizzate come armi per la competitività“. Egli, inoltre, sostiene che purtroppo affidarsi a partner esterni per la realizzazione dei propri dispositivi non è sempre un bene, in quanto si può incorrere facilmente in mosse scorrette o problemi di vario genere che possono compromettere il successo di un’azienda.

Il signor Tong, infine, è molto favorevole al fatto che HTC produca da sè i componenti da inserire all’interno dei suoi dispositivi, poichè questo è l’unico modo per un’azienda per rinnovarsi e svilupparsi, portando innovazione nel panorama di interesse.

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