Parliamo oggi di una delle desaparecidos più grosse del mondo mobile, HTC, ma non per eventuali quanto insperate novità, chiaro, ma per una causa che ha vinto ai danni di Gionee e Meizu.

I dettagli della violazione

Il motivo per il quale HTC ha citato in giudizio i due produttori cinesi Gionee e Meizu lo ritroviamo in una violazione di brevetto. Nel dettaglio quello che si riferisce al concetto di dispositivo mobile realizzato con un telaio metallico e con una determinata struttura per l’antenna, struttura che mirava ad aggiustare il problema della schermatura.

I dispositivi incriminati sarebbero Gionee M6 e Meizu M5 Lite, due smartphone che avrebbero copiato pari pari la scocca metallica di alcuni dispositivi di HTC, che assomiglierebbe di fatto a smartphone come HTC One M7 o One M8 per intenderci.

La corte di Pechino ha dato ragione al produttore taiwanese confermando così la violazione dei brevetti di HTC. Ne consegue perciò l’obbligo di Meizu e Gionee a pagare le perdite causate da tale violazione, che per il primo consistono i 3 milioni di Yuan, mentre per Gionee ha significato 2,6 milioni di Yuan.

Complessivamente sarebbero così 6,5 i milioni di Yuan complessivi (considerando anche le spese legali), che tradotto nella valuta nostrana equivale all’incirca a 850 mila euro.