Nello scorso mese di aprile la Commissione Antitrust Europea aveva accusato Google di comportamenti anti concorrenziali, a causa dell’accordo obbligatorio che i produttori di smartphone devono sottoscrivere per poter installare il Play Store. I produttori devono infatti preinstallare i servizi e le applicazioni Google per poter offrire l’accesso allo store virtuale di Google e questa cosa non sembra convincere la Commissione Europea.

Nella prima notifica del procedimento contro Google, la Commissione aveva posto come ultimo termine il 27 giugno, data entro la quale Google avrebbe dovuto rispondere alle accuse, ma secondo quanto riportato ieri da Reuters tale termine è stato posticipato al 7 settembre. In precedenza Google aveva più volte respinto le accuse, affermando che Android offre comunque parecchie alternative agli utenti finali e ai produttori che vogliono installare le loro soluzioni.

Google e la Commissione Europea sono in “guerra” anche per le accuse di posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca, con il colosso di Mountain View che darebbe priorità ai propri servizi pubblicitari a discapito di quelli dei propri concorrenti. Nel caso Big G fosse ritenuta colpevole potrebbe essere condannata a pagare una multa di oltre 7 miliardi di euro, che potrebbero seriamente compromettere i rapporti tra le due parti, già da tempo deteriorati.