Un punto comune per chi segue parecchie notizie è sempre stato l’uso di applicazioni che, sfruttando diverse tecnologie, raggruppano le news e le propongono all’attenzione in modo rapido, facile e intuitivo, come per esempio Google Reader. Come ben sappiamo, dal 1 Luglio 2013 Google Reader sarà definitivamente chiuso da Google, e Richard Gringras, a capo dei prodotti News & Social di Google, ha esposto le motivazioni che hanno portato a questa decisione in un’intervista con Wired.com. La sua dichiarazione è stata la seguente:
La nostra cultura si è evoluta verso un modello dove il consumo di notizie è un processo pressoché costante. Gli utenti con smartphone e tablet consumano notizie a spizzichi e bocconi durante il corso di tutta la giornata, rimpiazzando i vecchi comportamenti abituali del consumo di news durante la colazione insieme ad una lettura rilassante alla fine del giorno.
In pratica non è una vera e propria novità; non avendo un bacino d’utenza significativo o tale da poter giustificare il mantenimento in vita del servizio, Google si trova costretta infatti a rimuoverlo dalla propria offerta. Inoltre – e questo giustificherebbe ancor più la decisione – si sta concretizzando l’idea di “personalizzare” le notizie in base al singolo utente.
Google+ è stato aggiornato di recente, sia nella versione web che in quella per i dispositivi mobili, con l’introduzione delle hashtag (di cui vi avevamo parlato in questo articolo). Questo potrebbe evolvere ulteriormente in una “fonte di notizie sociali”: in pratica, con l’ausilio delle hashtag, cliccando su una di queste in un post avremo accesso a tutte le notizie di rilievo e correlate a quella di partenza.
In conclusione possiamo solo dire che, se questa è l’evoluzione dell’offerta di notizie da parte di Google, non ci resta che attendere. Del resto non siamo nuovi allo stupore quando si parla di innovazione e lo facciamo riferendoci a Google.