Il martello legale dell’Unione Europea sta per abbattersi su Google (ne abbiamo parlato qui poche ore fa) e il colosso della ricerca si prepara a difendersi. La UE accuserà formalmente Google di aver violato le pratiche antitrust per ciò che concerne i risultati di ricerca e, con ogni probabilità, darà il via ad una investigazione parallela riguardante Android.

La società di Mountain View ha già provveduto ad inviare un memo nel quale vengono esaminate e confutate le accuse di anticoncorrenzialità relative al motore di ricerca e negli ultimi minuti ha diffuso pubblicamente un post nel quale viene esplicitata la situazione del sistema operativo Android.

L’Unione Europea, come già alcune fonti avevano anticipato nel corso delle ultime settimane, tenterà di valutare la natura dei rapporti tra Google e i suoi partner al fine di individuare eventuali pratiche anticoncorrenziali. Nel mirino dell’UE rientreranno in particolar modo i vari software Google (le cosiddette GApps) che tutti i produttori devono necessariamente preinstallare per poter godere appieno della partnership con Big G (e per poter utilizzare in questo modo il Play Store, i Google Services etc.).

Nel post sopracitato il colosso della ricerca spiega che qualsiasi accordo con i produttori ha natura volontaria e non obbligatoria e che, in definitiva, sulla piattaforma Android è possibile utilizzare qualsiasi programma. Gli stessi produttori, continua Google, possono scegliere di preinstallare programmi “fatti in casa” o addirittura software sviluppati da aziende terze. È eclatante in questo senso l’esempio del Galaxy S6 che include di default le app Google, i programmi Samsung e addirittura la suite Microsoft (senza contare Facebook).

Parafrasando quanto scritto da Hiroshi Lockheimer, VP of Engineering e firmatario del post cui stiamo facendo riferimento, potremmo dire che “Android è un sistema operativo libero disponibile per tutti senza costi di licenza. Gli accordi con i partner sono consensuali e favoriscono la lotta alla frammentazione e la coesione dell’intero ecosistema. Su Android è possibile installare (e preinstallare) qualsiasi tipo di programma, indipendentemente dalla software house che lo ha sviluppato. Android può tranquillamente esistere senza Google“.

Voi cosa ne pensate? State dalla parte della società statunitense o ritenete che l’Unione Europea stia agendo nella maniera corretta?

In parte, Via