Se una volta i call center potevano attuare un telemarketing senza controllo, a costo di risultare decisamente fastidiosi per gli utenti, negli ultimi tempi il Garante della Privacy sembra aver dato un deciso giro di vite alla situazione, come testimonia la recente sanzione irrogata nei confronti di Fastweb.

La compagnia telefonica è stata accusata di telemarketing aggressivo in contrasto con quanto riporta l’apposito Regolamento europeo. In seguito alle ispezioni portate avanti grazie alla collaborazione con la Guardia di Finanza, è emerso che Fastweb non abbia modificato le proprie procedure, anche dopo l’ammonizione presentata pochi mesi fa.

In particolare i call center e la rete di vendita avrebbero continuato a contattare i clienti e i possibili clienti senza aver ricevuto preventivamente il consenso al trattamento dei dati per finalità di marketing. Sono inoltre numerosi i clienti che hanno ripetutamente manifestato disinteresse verso le proposte commerciali e sono stati comunque contattati ripetutamente dagli operatori.

Fastweb è inoltre stata accusata di aver eseguito un’attività di profilazione, soprattutto di anziani e basso spendenti, senza aver ottenuto il consenso informato e senza notificare in alcun modo il Garante. Per questo è scattata la sanzione, fissata inizialmente a 150.000 euro ma aumentata a 600.000 euro per l’operato della compagnia.