Il matrimonio tra Wind e Tre potrebbe finire ancora prima di essere completamente consumato. A metterlo a rischio è Fastweb che ha inoltrato un ricorso al Tribunale dell’Unione Europea chiedendo l’annullamento integrale della decisione della Commissione Europea.

Secondo Fastweb il via libera della Commissione Europea è basato su interpretazioni errate e rischia di eliminare la pressione competitiva sul mercato italiano. Ricordiamo che la Commissione Europea aveva acconsentito alla fusione richiedendo l’ingresso di un quarto operatore che dovrà rilevare parte degli asset dismessi da Wind e Tre.

Anche su questo punto Fastweb, che insieme a Iliad e Digicel aveva presentato domanda di ingresso come quarto operatore, non è propriamente d’accordo. La decisione della Commissione sarebbe dunque viziata da gravi omissioni: manca la predisposizione di una procedura trasparente e non discriminatoria, non sono stati effettuati market test e non sono stati valutati gli impegni presentati dalle parti per garantire l’adeguata tutela del mercato.

Tra gli errori di valutazione ci sarebbero la mancata valutazione dei fattori che hanno determinato il successo di Tre, la mancata verifica dell’affidabilità economica di Iliad e il rischio che quest’ultima si adegui a prezzi che possano essere ritenuti accettabili dagli altri operatori, annullando di fatto qualunque forma di pressione competitiva.

Fastweb non si accontenta e punta il dito anche sulle infrastrutture che dovranno essere liberate da Wind e Tre, che non sarebbero sufficienti a garantire una copertura adeguata al nuovo operatore. Ecco perché Fastweb ha fatto ricorso al Tribunale dell’Unione Europea chiedendo di “annullare integralmente la Decisione e condannare la Commissioni al pagamento delle spese di giudizio“.

Una sentenza dovrebbe essere emessa entro 18 mesi e nel caso di accoglimento della domanda Wind e Tre si troverebbero davvero in grossi guai.