Omate TrueSmart è uno smartwatch decisamente interessante nato grazie ad una campagna di raccolta fondi su Kickstarter lo scorso anno. Il dispositivo si propone come uno dei primi dispositivi da polso che non siano solo delle estensioni del telefono, ma che possano anche sostituirlo. Inutile dire che il progetto ha avuto un grande successo e ha raggiunto i suoi obiettivi di finanziamento in breve. I problemi sono cominciati dopo.

Omate TrueSmart è stato pubblicizzato come resistente all’acqua e allo sporco, con la possibilità di inserire microSD e microSIM per utilizzarlo come un vero e proprio telefono da polso. Nulla di tutto questo, però, è reale – almeno in contemporanea.

L’amara scoperta di molti utenti, infatti, è stata che il dispositivo è resistente agli spruzzi d’acqua e non all’immersione, nonostante le immagini pubblicitarie affermassero che fosse possibile nuotarci e farci la doccia. Omate ha ritrattato affermando che la resistenza è solo fino ai 15 cm di profondità e, in ogni caso, non è possibile nuotare con il dispositivo indosso.

Ma non è finita qui: Omate ha realizzato delle batterie sostituibili, così da poterle cambiare quando scariche, ma non ha specificato che l’apertura del dispositivo invalida la garanzia e compromette definitivamente la resistenza all’acqua e allo sporco. Lo stesso vale per la microSD e la microSIM. Il punto è che Omate ha creato un dispositivo resistente agli spruzzi (ed alcuni utenti riferiscono che non resiste neppure a quelli) con la cover poteriore rimovibile e ha utilizzato un metodo produttivo che non funziona più una volta rimossa la cover.

Se vogliamo essere positivi possiamo affermare che il problema, in questo caso, è stato di comunicazione. Omate deve essersi trovata costretta a cambiare i suoi piani, nella migliore delle ipotesi, e ha dovuto modificare il prodotto per riuscire a metterlo in produzione. Nel caso peggiore, invece, ha consapevolmente ingannato gli utenti sui problemi del dispositivo.

Non è dato sapere dove stia la verità, ma certo c’è stato un problema di trasparenza in questi mesi. Molti degli utenti che hanno finanziato Omate tramite Kickstarter hanno invaso la pagina Google+ di Omate, inondandola di proteste e di meme creati ad hoc per dileggiare l’azienda. Se volete farvi due risate a spese di Omate, siete caldamente incoraggiati a fare una visita alla pagina.

Come sempre, quando si finanziano progetti su Kickstarter bisogna fare attenzione, perché non sempre quello che si ottiene è ciò per cui si è pagato.