Cosa succede se mescoliamo un liquido e delle particelle di vetro? I più passerebbero oltre a questa domanda con una semplice scrollata di spalle, immaginandosi qualche scheggia di vetro che affonda in un bicchiere d’acqua; a quanto pare, però, la domanda potrebbe nascondere una risposta ben più interessante e futuristica: delle particelle di vetro sospese in un liquido potrebbero essere la chiave per realizzare display olografici.

A dirlo sono alcuni ricercatori di Harvard e del MIT, ma come sarà possibile? Partiamo dalle basi, e cioè dal fenomeno della rifrazione: si tratta della deviazione subita da un’onda – in questo caso la luce – quando questa passa da un mezzo ad un altro mezzo diverso, nel quale varia la propria velocità di propagazione.

La formazione di una miscela di “solidi” e liquidi potrebbe quindi permettere di deviare la luce in direzioni differenti allo stesso tempo; se a questo aggiungiamo la scoperta fatta dai ricercatori, e cioè che questa miscela, se riscaldata, aumenta di molto la sua capacità di diffondere la luce, e aggiungiamo anche un pizzico di fantasia ecco che i display olografici non sembrano più tanto futuristici.

Immaginiamo infatti di realizzare una speciale griglia di solidi e liquidi, e che ogni elemento possa essere scaldato ad una temperatura diversa tramite un elettrodo; diverse combinazioni potrebbero permettere di visualizzare un’immagine in primo piano, oltre a creare l’illusione della profondità dell’immagine stessa, realizzando a tutti gli effetti un ologramma.

I ricercatori, però, sembrano restare con i piedi per terra, e pensano che serviranno ancora due decenni prima che questa idea sia sviluppata al punto da far ingresso nelle nostre vite.

Via