Il clima generato dai recenti attacchi terroristici ha smosso le coscienze dei politici internazionali e, sulla scia delle nuove misure paventate dal primo ministro inglese David Cameron, anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è sentito in dovere di esprimere una opinione negativa nei confronti dei sistemi di crittografia informatica.

Obama, al pari di Cameron, ha affermato di essere contrario ai sistemi di crittografia che non possano essere letti da terzi. A suo parere anche i sistemi più sicuri dovrebbero essere accessibili da parte di entità “affidabili” quali la polizia e le agenzie governative.

Questa idea, sfortunatamente, fa acqua da tutte le parti. Le tecnologie più sicure hanno infatti ragione d’esistere proprio per via dell’impossibilità di accedere ai dati da parte di terzi. Implementando un sistema “semi-sicuro”, ovvero con possibilità di accesso anche da parte di un solo estraneo, si perderebbe completamente qualsiasi tipo di affidabilità e sicurezza.

Se si da la possibilità di decriptare le informazioni alla polizia, ad esempio, si va incontro ad una serie di spiacevoli inconvenienti poiché gli stessi metodi adottati da quest’ultima potrebbero facilmente essere adoperati anche da malintenzionati.

In secondo luogo, come abbiamo avuto modo di notare mille volte nel corso della storia, è impossibile tracciare un confine invalicabile tra buoni e cattivi. Molto spesso i presunti buoni hanno abusato dei propri poteri per controllare la popolazione e ciò potrebbe riaccadere in futuro.

I sistemi di crittografia rendono sicure le comunicazioni tra i ribelli che combattono un regime (e abbiamo diversi esempi in questo senso in giro per il mondo), ragion per cui la loro proibizione comporterebbe una grossa sconfitta per la democrazia e per la libertà.

I migliori software crittografici al mondo hanno natura open-source e sono ampiamente diffusi. Ciò significa che una loro proibizione potrebbe essere più o meno facilmente superata dagli esperti. Se si considera la situazione da questo punti di vista ci si rende conto che gli unici a preoccuparsi dovremmo essere noi utenti normali poiché in caso di misure restrittive non potremmo proteggere in maniera sicura i nostri smartphone o inviare messaggi criptati tramite WhatsApp e Telegram (per fare due nomi famosi).

La situazione è seria dunque e le parole di Obama (unite a quelle di Cameron) non ci fanno ben sperare per il futuro.

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