Iniziamo dalla fine: no, l’uso intensivo e spasmodico dello smartphone non fa crescere corna sul cranio. Ci sono numerose osservazioni e puntualizzazioni da avanzare a proposito dello studio medico che la BBC ha ripreso e utilizzato per un proprio articolo scatenando una serie di altri articoli di natura catastrofica sulle conseguenze della tecnologia moderna.

Il paper in questione era uscito su Nature Scientific Reports nel 2018 e intitolato Prominent exostosis projecting from the occipital squama more substantial and prevalent in young adult than older age groups ovverosia L’esostosi prominente proiettata dalla squama occipitale è più consistente e prevalente nei giovani adulti rispetto ai gruppi di età più avanzata, di David Shahar e Mark G. L. Sayers. Che a sua volta si rifà a uno studio precedente uscito nel 2016.

Protuberanza ossea

Shahar e Sayers hanno esaminato le cosiddette lastre a raggi X di 1.200 individui di età compresa tra 18 e 86 anni presso la medesima clinica chiropratica; molti di questi pazienti presentavano dolore alla colonna vertebrale nella zona cervicale. È stata misurata la protuberanza occipitale esterna (EOP) che è una proiezione ossea situata nella parte posteriore del cranio umano che fissa la parte superiore del legamento nucale (la cui altra estremità è nell’ultima vertebra cervicale). I traumi potrebbero causare una crescita ossea più accentuata.

Gli uomini erano più colpiti delle donne, 5,48 volte. La tesi era che i colpevoli fossero gli smartphone – e altri dispositivi moderni – che potrebbero avere una certa responsabilità a indurre alla crescita di protuberanze ossee nella parte posteriore del cranio dell’utente che assume una postura assai sbagliata con il capo chino e il peso che grava sui muscoli di schiena e nuca.

Sulla seconda parte della tesi poco da aggiungere visto che vi avevamo raccontato anche noi quanto una postura sbagliata sia dannosa sul breve e lungo periodo e come evitarla e correggerla prima che sia troppo tardi. Sulla prima, ossia sulla possibilità che questo induca alla crescita di una protuberanza ossea, ci sono fortissimi dubbi. Lo stesso paper, peraltro, condotto su un campione di pazienti australiani, ipotizza soltanto che la causa di questo fenomeno possa essere l’uso dei cellulari.

Curioso notare come Forbes, che aveva pubblicato prima un articolo allarmistico non così corretto, abbia poi parzialmente corretto il tiro con un interessante approfondimento medico che sottolinea la fallacia del metodo di questa ricerca e perché non bisognerebbe prenderla come oro colato. Tutt’altro. Eppure è apparsa anche sul TG1 delle 20 di ieri sera (22 giugno), portando molte persone a preoccuparsi in modo esagerato.

Insomma, l’uso degli smartphone non causa alcuna protuberanza, che invece può avere una origine genetica oppure stimolata da traumi già approfonditamente noti a livello medico. Alcuni ricercatori, come Sara Becker dell’Università della California citata da Forbes, fanno notare che le modifiche scheletriche sono notate più nei bambini, mentre nel paper si fa riferimento agli adulti, rendendo l’ipotesi “fosca”.

Anche perché la crescita ossea non può essere causata da un uso più ingente della muscolatura, mentre sono solitamente causate da una degenerazione della stessa. Inoltre, analizzando il report, molti medici hanno trovato numerosi errori che toglierebbero ogni peso all’ipotesi finale. Che appunto di ipotesi si tratta e dunque vale come un’interpretazione piuttosto fine a se stessa.