Se il titolo vi sembra assurdo, aspettate di leggere il resto. Rackspace, società attiva nell’ambito del cloud computing, è riuscita nel suo intento di far annullare un brevetto detenuto da Rotatable Technologies, la quale usava il brevetto in questione per estorcere danaro ad aziende come la succitata Rackspace e altri grandi nomi nel mondo tech tra cui Acer, Motorola, Samsung, HTC, Apple e così via. Il brevetto in questione riguardava la rotazione delle finestre e degli schermi.

No, non è uno scherzo: il brevetto #6’326’978 riguardava “un metodo per mostrare finestre che ruotano selettivamente sul display di un computer includendo una finestra che mostra [contenuti] su un computer che ha un bordo e una porzione [di spazio per] mostrare [contenuti]. Il metodo permette all’utente di ruotare la finestra intorno ad un punto di rotazione selezionato”. Interpretando vagamente – come al solito – il brevetto, Rotatable Technologies è riuscita nel tempo ad estorcere danaro ai grandi e piccoli nomi del mondo della tecnologia.

Chiaramente il patent troll (ovvero una società che crea profitti esclusivamente tramite le licenze dei brevetti, senza produrre alcunché) non poteva esimersi dal considerare anche gli smartphone e i tablet tra i dispositivi che sfruttano il brevetto: la rotazione dello schermo sarebbe rientrata perfettamente, a loro modo di vedere, nei punti di applicazione coperti dal brevetto.

Rackspace, dopo aver ricevuto una richiesta di 75’000 dollari da Rotatable Technologies, ha deciso di non affrontare la causa giudiziaria, ma di rivolgersi direttamente all’ufficio brevetti statunitense (USPTO) per invalidare il brevetto. Rotatable Technologies ha proposto a Rackspace di chiudere la questione senza conseguenze, ma la seconda ha deciso di andare avanti ed è riuscita nel suo intento di far invalidare il brevetto.

Rotatable Technologies è ufficialmente un troll morto. Speriamo che tanti altri patent troll come loro li seguano.

Via