Tutti i tablet spesso e volentieri soffrono di un particolare problema, ovvero la tastiera virtuale. Per chi non lo sapesse, anche se di facile deduzione, la tastiera virtuale altro non è che quella a schermo che compare una volta selezionato un campo di inserimento testuale. Sebbene i dizionari T9 e le predizioni siano abbastanza accurate, c’è chi ha sentito il bisogno di rivoluzionare la situazione.
- La divisione del lavoro è piuttosto equilibrata, circa il 54% ed il 46% rispettivamente per il pollice destro e quello sinistro
- L’alternarsi è rapido: circa il 65% dei tap comporta il cambio delle dita durante la digitazione (da pollice sinistro al destro e così via)
- Le distanze percorse dai pollici sono brevissime: in media il sinistro percorre 86 px, il destro 117.
- La barra spaziatrice è centrata.
- Il pollice destro può raggiungere tutte le vocali, ad eccezione della Y. Il raggruppamento delle vocali vicino alla barra spaziatrice favorisce cambi rapidi e minimizza gli spostamenti delle dita. Il pollice destro esegue il 64% dei tap sullo stesso lato, il sinistro il 34%.
- Il pollice sinistro ha la maggior parte delle consonanti, sfruttando la possibilità di muoversi sul pulsante successivo in modo più rapido. . Ha il maggior numero delle prime lettere di ogni parola e di consonanti.
Sicuramente le caratteristiche non parlano proprio da sole e la tastiera ed il concetto dietro di essa vanno esaminati meglio. Iniziamo con il dire che il progetto è prima di tutto nato dallo studio dei ricercatori, analizzando attentamente il percorso medio che le nostre dita possono eseguire su di una tastiera virtuale.
Per quanto riguarda la digitazione, è evidente che questa tastiera è stata pensata per i pollici, quindi per la scrittura virtuale con sole due dita. La disposizione dei tasti è stata elaborata dopo attente analisi, ovviamente, e con quella proposta da questa tastiera gli studiosi assicurano una velocità di scrittura pari a 37 parole al minuto dopo solo 13h di esercitazione (se non siete scaramantici, altrimenti allungate il tempo o imparate in fretta).
Per vedere un video didattico sulla ricerca condotta, basta andare a questo indirizzo o per visionare il materiale completo alla pagina ufficiale del progetto. La ricerca è stata condotta dal Max Planck institute for Informatics e dall’Università del Montana, e dalla Università di St. Andrews. I risultati sembrano davvero promettenti e, forse, per porterla provare si dovrà aspettare ancora poco.