Il Google Glass è, almeno per gli appassionati più incalliti, il gadget del momento che tutti vorrebbero provare. La società di Mountain View lo sta tenendo sotto chiave (o quasi) e gli unici che hanno avuto la possibilità di provarlo ed utilizzarlo sono solo alcuni selezionati sviluppatori che si sono trovati a pre-ordinarli durante il Google I/O 2012.

Quest’anno, al Google I/O 2013, il Glass è stato oggetto di molte developer conference ma ancora non è stata proferita parola su quando sarà disponibile al pubblico ed a quale prezzo. Ho però incontrato chi a queste conferenze ha partecipato e che ha potuto provare il Google Glass, seppur per un periodo di tempo limitato, per saperne di più e raccogliere le prime esperienze d’uso.

Il ragazzo con cui ho avuto il piacere di fare la conoscenza si chiama Antonio Calò e si è dimostrato molto disponibile per un’intervista che vi propongo di seguito:


1. Per chi è appassionato di informatica e un po’ ne capisce, il Google I/O è una sorta di pellegrinaggio sacro: almeno una volta nella vita bisogna parteciparvi. Raccontaci dunque in breve la tua esperienza al Google I/O di quest’anno.

Acquistare il biglietto dell’evento è stata un’impresa a causa anche dei server Google, ma prima che finissero ce l’ho fatta. Le premesse del Google I/O 2013 all’inizio sembravano buone ma col tempo sono andate sempre più a sminuirsi ed infatti a tatto l’evento è stato un po’ fiacco. Poche le vere novità presentate e rimango dubbioso sul regalo dell’anno. Nel complesso, tuttavia, è stata un’esperienza costruttiva e il Chromebook Pixel che ci è stato fornito mi ha sorpreso soprattutto per il Display.
Consiglio l’esperienza a tutti se appassionati di queste cose e se vogliosi di apprendere nozioni per poter sviluppare, in quanto il contesto e le persone sono capaci di infonderti la voglia di diventare un buon developer. Anche durante i meeting, dove era presente una trentina di persone, il tutto avveniva in modo molto divertente e socievole.

2. Ottimo, suggeriremo ai nostri lettori. Passiamo allora ai veri protagonisti: quali sensazioni hai provato e come ti sei trovato indossando il Google Glass?

Le prime sensazioni sono state molto positive: all’apparenza, il Google Glass potrebbe sembrare caratterizzato da un peso squilibrato e da una costituzione strana, tuttavia una volta indossati ci si accorge che il peso risulta ben distribuito grazie soprattutto ai naselli. Una volta regolato il prisma, poi, si può iniziare l’avventura.
Per accenderli e quindi iniziare ad usarli ci sono due opzioni: si può impostare una gesture di movimento, esempio alzare la testa verso l’alto e poi portarla di nuovo verso il basso, oppure tramite il touchpad.
Lo schermo che viene mostrato all’interno del vetrino sembra trovarsi a circa 40 cm dall’occhio destro, un po’ rialzato rispetto ad uno sguardo “orizzontale” e, una volta attivato, sembra quasi di avere un “rullino” di fronte grazie alle schede posizionate orizzontalmente di Google Now.
Sul retro, subito dietro le orecchie, sono presenti due piccole sporgenze che vanno a diretto contatto con il cranio che permettono di sentire l’audio senza cuffiette. Il volume non era troppo alto e tappandosi l’orecchio si riusciva a sentire bene, tuttavia non ho controllato se si potesse alzare il volume.

3. Molti lamentano sintomi post-uso, a te come è andata?

Non ho potuto provarli per moltissimo tempo, ma non ho avuto nessun problema né durante né dopo l’utilizzo. Probabilmente la cosa varia da persona a persona; coloro che sono più abituati a queste esperienze probabilmente li troveranno meno fastidiosi di chi magari impiega un po’ più tempo per capire come funzionano.

4. Quali funzioni hai provato e quali hai trovato più utili?

Le funzioni attualmente sono poche e le conosciamo già. È fantastico poter fare tutto semplicemente parlando, ma comunque è di fondamentale importanza l’utilizzo del touchpad; questo infatti è utile sia per cambiare le voci dei menu sia per selezionarle, oltre che per accendere il Glass e poterlo utilizzare. Il touchpad è quadridirezionale ovvero verticale (su e giù) e orizzontale (destra e sinistra).

5. Pensi che in futuro troveranno buona applicazione nel mondo reale e, se sì, quale?

Un assistente personale. Questo è quello che ho pensato dopo averlo provato. Indossare il Google Glass è come avere un assistente personale ma che non ti intralcia la vita, molto meglio di Google Now per il telefono. Senza infatti dover stare a tirar fuori lo smartphone, accenderlo e aprire il servizio di Google, basta un tap per accedere e compiere una delle tante azioni di ordinaria amministrazione per l’utente medio.

6. Quindi li acquisterai?

Non lo so. Tutto dipenderà dal prezzo :-)


Ringrazio Antonio Calò per averci rilasciato queste sue prime impressioni che ci aiutano a completare la visione, l’utilità e la praticità dell’occhiale Google che, prima o poi (si spera), troveremo nelle nostre vetrine.