Nove mesi fa Google ha inaugurato il progetto Android One, una linea di smartphone economici destinati ai mercati emergenti. L’idea di Google era quella di portare uno smartphone a cinque miliardi di persone. L’iniziativa in sé è molto lodevole ma da molti è stata vista come un tentativo di evitare il ripetersi di quanto accaduto in Cina, con i servizi Google banditi dal mercato.

Dopo una partenza lanciatissima, grazie all’imponente campagna pubblicitaria promossa da Google, le vendite di Android One sono rallentate, in parte a causa della mancanza di partner e i parte per la riluttanza dei consumatori. Google continua a spingere il progetto, apprestandosi ad annunciare un nuovo partner in India destinato a produrre l’undicesimo smartphone della gamma One e sbarcando, nello scorso mese di Maggio, in Turchia, settimo paese ufficialmente coperto dal progetto.

Il progetto Android One sembra però destinato ad un fallimento, dopo che nei primi 100 giorni sono state vendute solo 700.000 unità, principalmente in India. nei successivi cinque mesi sono stati venduti altri 700.000 dispositivi, secondo alcune stime non ufficiali effettuate da Counterpoint Reasearch.

Il problema principale dell’intero progetto è legato alla scelta di Google di operare con piccoli produttori locali invece di appoggiarsi ai colossi mondiali. Se sulla carta la strategia poteva rivelarsi esatta nella realtà dei fatti i bassi margini e le scarse capacità produttive dei piccoli produttori hanno reso poco competitivo il progetto Android One. Google non ha commentato e non ha rivelato le proprie intenzioni per il futuro di Android One, che appare però sempre più grigio.

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