Casio è un’azienda non del tutto nuova al mondo Android per quanto riguarda dispositivi indossabili intelligenti. Tempo fa, infatti, l’azienda lanciò uno smartwatch chiamato G-Shock (che vedete in foto) tramite il quale era possibile leggere le e-mail, visualizzare un messaggio in arrivo, visualizzare il numero ed il nome della persona che stava chiamando in quel momento ed eseguire altre operazioni senza utilizzare direttamente lo smartphone.

Probabilmente l’insuccesso di tale dispositivo fu dettato da una eccessiva anticipazione di quelle che sarebbero state le esigenze della tecnologia, ma forse anche da un design poco accattivante e da display di piccole dimensioni non a colori. Ma oggi tutto è cambiato. Abbiamo visto Samsung accingersi a presentare il suo Galaxy Gear, così come Apple prepararsi a lanciare il suo “iWatch”; ma ci sono aziende come Google, LG ed altre che già sono al lavoro per realizzare i propri orologi intelligenti.

Casio sembra pronta a sfruttare la corrente del mare della tecnologia moderna a proprio vantaggio, vista l’esperienza maturata negli anni come azienda produttrice di gadget tecnologici ed indossabili. Stando alle parole di Kazuo Kashio, CEO di Casio, l’azienda starebbe già immaginando da tempo uno scenario come quello attuale, in cui la tecnologia indossabile avrebbe rappresentato il futuro. Per questo motivo, Casio sarebbe preparata al cambiamento. Con una vena di ironia, egli afferma:

Improvvisamente tutti hanno scoperto il polso. Per un periodo di tempo molto lungo ci siamo occupati del suo [dell’orologio] primo stato reale. Siamo preparati.

Kashio quindi si dice ottimista riguardo eventuali smartwatch che la sua azienda realizzerà nel corso dei prossimi mesi, in quanto secondo il suo parere “non ci sarebbe nessun altro così appassionato del conteggio di numeri, o dell’orario, come lo è Casio“.

L’azienda si concentrerà, quindi, su una naturale evoluzione del suo primo smartwatch che già permetteva di effettuare molte operazioni senza toccare lo smartphone. Si continuerà, quindi, a sviluppare questo tipo di dispositivi rendendoli sempre più touchless, cioè privi di qualsiasi interazione con le dita.

Via