Lo abbiamo sempre detto e ne abbiamo sempre parlato: la potenza è nulla senza il controllo! A confermarcelo ancora una volta non è l’ultima arrivata ma un’azienda leader nel campo da decenni come Intel. Android, così come accade con quasi la maggior parte dei sistemi operativi, viene “caricato” su un dispositivo senza poi essere effettivamente ottimizzato per quel particolare hardware. Avere un processore potentissimo e poi poterne sfruttare solo la metà è solo una cosa inutile, e proprio di questo aspetto ha parlato recentemente Mike Bell, General Manager del Mobile and Communication Group di Intel, il quale si pronuncia in questi termini sulla questione del numero sempre crescente dei core presenti nei dispositivi Android odierni:

Il modo con cui è attualmente implementato, Android non fa un utilizzo efficace di core multipli come invece potrebbe, e penso che – francamente – una parte di questo lavoro di ottimizzazione vada fatto dalle aziende produttrici di SoC, ma queste non si preoccupano più di tanto nel farlo.

Quello che in sostanza afferma Mike Bell, è che dovrebbero essere le aziende produttrici stesse dei System on a Chip (SoC) ad ottimizzare un sistema operativo per l’hardware che hanno scelto. A quanto pare, però, questo accade sempre meno ed è forse per tale motivo che Intel preferisce ancora i cari “vecchi” (si fa per dire) processori single-core che ha implementato nei suoi primi smartphone Android, come ad esempio il Lava Xolo X900, anche se si tratta di processori di nuova generazione che danno almeno 3 piste ai processori single-core tipo come quelli visti nel Nexus One, per fare un esempio.

In effetti, avere un hardware eccellente e non poterlo sfruttare è un vero peccato, anche perchè di mezzo ci vanno gli utenti che, come sempre, sono costretti a ricaricare dopo poche ore di utilizzo il proprio dispositivo e a vederselo scaldare non appena si avvia un gioco o un’applicazione un po’ più pesante. Si, perchè ottimizzazione software significa anche questo, ovvero riduzione dei consumi, ottimizzazione delle risorse, ed altri accorgimenti che mirano a far lavorare di meno l’hardware mantenendo intatte le prestazioni. Questa è ottimizzazione.

E’ pur vero, però, che un dispositivo con più core riesce a gestire meglio il Multitasking, ma senza ottimizzare il software anche questa funzionalità fondamentale in Android rischia di gravare sulle prestazioni generali dei dispositivi. Dunque, in conclusione, quando ci troviamo di fronte ad un dispositivo con mille core, non dobbiamo subito pensare che sia necessariamente migliore degli altri, poichè potrebbe risultare molto meno ottimizzato (e dunque meno prestazionale) rispetto ad un dispositivo con meno core ma con più ottimizzazione.

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