Pure è una compagine di Imagination Technologies, azienda nota più per i suoi sforzi nel mondo delle CPU e delle GPU che per i prodotti dedicati all’audio. Le sue radio sono tradizionalmente note come sinonimo di qualità; l’arrivo delle nuove tecnologie di streaming ha portato nuova vita all’azienda, che si è lanciata nella produzione di altoparlanti connessi ed è leader in Europa in questo settore.

Pure Jongo S3X è un altoparlante portatile (e non solo) ed è tra i pochi ad offrire connettività WiFi e riproduzione multi-room in queste dimensioni e con un prezzo di circa 165€: scopriamolo insieme.

Caratteristiche e Design

I Pure Jongo S3X sono altoparlanti portatili a parallelepipedo con gli spigoli stondati e i lati coperti con del tessuto sostenuto da un piccolo telaio in plastica, che è possibile sostituire per variare il colore e il tipo di tessuto.

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All’interno della cassa troviamo tre driver: uno superiore, nascosto dalla griglia, che si occupa di produrre i bassi e buona parte dei medi, e due laterali, che producono parte dei medi e fungono un po’ da tweeter.

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Non abbiamo un vero e proprio lato su cui sono posti i comandi: possiamo parlare, piuttosto, di spigoli. Sullo spigolo frontale abbiamo i tasti per regolare il volume (+ e -) e quello per rendere l’altoparlante muto superiormente, mentre il tasto di accensione e spegnimento è in basso; sullo spigolo posteriore è posto il piccolo display che indica lo stato dell’altoparlante (se impostato come destro o sinistro, se connesso ad Internet, se connesso tramite cavo, Bluetooth o USB e lo stato della batteria), il tasto per controllare il WiFi, quello per controllare l’audio, la porta jack da 3.5 pollici, il connettore per l’alimentazione e una porta USB dove inserire una chiavetta per ottenere connettività Bluetooth.

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Il lato inferiore ospita uno sportellino, tenuto chiuso con una vite, dietro al quale si cela una imponente batteria da 8800mAh.

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La costruzione è solidissima e i materiali impiegati sono di buona qualità, anche se si notano piccole imperfezioni una volta rimossa la copertura in tessuto che abbassano la percezione complessiva di qualità e di attenzione ai dettagli altrimenti quasi maniacale.

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Nonostante siano classificati come altoparlanti “portatili”, i Jongo S3X sono – per dimensioni e peso – utilizzabili quasi esclusivamente in casa o in luoghi circoscritti, visto che sono ingombranti e – soprattutto – pesanti da trasportare: pesano ben g e sono grandi 13.5 x 11.3 x 11.3 cm.

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Manca, purtroppo, un LED che indichi che la batteria sia effettivamente in carica. L’azione predefinita dell’altoparlante quando viene messo in carica, infatti, è accendersi. Se lo si spegne, però, non c’è alcuna indicazione evidente sullo stato della ricarica e bisogna affidarsi al piccolo display LCD posto sul retro.

Funzionalità

La particolarità dei Jongo S3X sta nel fatto che sono altoparlanti portatili, ma dispongono di connettività WiFi che fa sì che sia possibile utilizzarli in modalità stereo e multi-room, particolarmente efficace dato che è possibile spostarli e portarli con sé.

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Lo streaming non va sempre a buon fine: ascoltando una web radio, infatti, mi è capitato più volte di non riuscire a far cominciare la riproduzione perché “il contenuto non è al momento disponibile”. La riproduzione dal sito della web radio non presenta invece alcun tipo di problema, segno che il problema risiede nell’applicazione Pure Connect. L’impressione è che sia necessaria una connessione molto veloce (più di 7 megabit, in ogni caso) per poter effettuare lo streaming senza problemi quando si utilizza attivamente la connessione.

La durata della batteria è eccezionale e sfiora le 8 ore quando si effettua streaming via WiFi.

Audio

Per essere altoparlanti portatili, i Pure Jongo S3X sono buoni: il suono è mediamente chiaro e pulito, senza incertezze e senza “punti ciechi” evidenti come spesso accade in questo genere di prodotti. La situazione cambia quando si hanno situazioni complesse, perché allora si nota qualche difficoltà a rendere tutto correttamente. In generale, però, la qualità del suono è sufficiente per un ascolto in stile radio.

Il principale difetto riscontrabile è la presenza di una quantità leggermente eccessiva di bassi che rende il suono un po’ più cupo e rimbombante del necessario; complessivamente, però, il suono è di buona qualità e questi altoparlanti sono in grado di competere senza difficoltà con altoparlanti da PC di fascia media. Medi e alti sono abbastanza ben definiti e presenti.

Purtroppo a volumi elevati si nota qualche difficoltà coi medio-alti, che soffrono di qualche distorsione: il pianoforte in Blue Rondo à la Turk di Dave Brubeck, ad esempio, ha qualche saltuario inciampo, così come avviene nei brani più complessi e strutturati.

Ciò che bisogna tenere a mente è che si tratta comunque di altoparlanti portatili con i loro limiti. Nella loro categoria, però, i Jongo S3X sono in grado di esprimere prestazioni molto buone.

Analizziamo genere per genere, con l’aiuto della scaletta qui sopra, i risultati di questi altoparlanti:

  • Classica/sinfonica: chi ascolta musica classica non prediligerà sicuramente altoparlanti come i Jongo S3X, ma comunque l’esperienza d’ascolto è godibile.
  • Jazz: oltre ai problemi già citati non ci sono particolari aspetti negativi e l’ascolto è abbastanza piacevole.
  • Metal: i Pure Jongo S3X entrano in grosse difficoltà con Progeny dei Celtic Frost, che appare come un insieme disordinato e confuso di strumenti ammassati tra loro. Qualche incertezza c’è anche in Freezing Moon dei Mayhem e, in particolare, nei piatti della batteria; nel resto dei brani si nota solo una certa predominanza dei bassi, ma non ci sono particolari difetti da segnalare.
  • Rock: se con i Nirvana non ci sono problemi, con i Queens of the Stone Age si notano evidenti distorsioni a volume sostenuto. The Great Gig in the Sky è apprezzabile, ma l’enfasi sui bassi riduce la qualità complessiva.
  • Trip-hop: l’enfasi sui bassi fa sì che si senta un rombo prepotente in brani come Strangers dei Portishead. In Angel dei Massive Attack si sente una netta distorsione causata dall’eccesso di bassi.
  • Celtica/Folk: nonostante un accento marcato sui bassi, l’ascolto è abbastanza godibile.
  • Elettronica: c’è qualche difficoltà in Borderline di Aes Dana: i bassi sono mediocri e i medi sono sovrastati totalmente dalla tonalità bassa, tanto che alcuni passaggi sono a malapena udibili anche a volume elevato.

Software

La linea Pure Jongo viene corredata di un’applicazione chiamata Pure Connect che permette di fare lo streaming direttamente sugli altoparlanti: lo smartphone diventa soltanto una sorta di telecomando da cui controllare la riproduzione, che avviene indipendentemente sugli altoparlanti.

L’applicazione usa un design peculiare ma chiaro. Per far partire la riproduzione è sufficiente cercare un artista (esempio: Váli), un album (es.: Skogslandskap) o un brano (es.: Nordavindens Klagesang) e premere “play”: dopo un attimo la riproduzione partirà sugli altoparlanti senza la necessità di ulteriori interventi da parte dell’utente. Il catalogo è molto ampio e comprende anche artisti poco conosciuti, oltre alle ultime novità.

La configurazione delle modalità stereo e multi-room è semplicissima e richiede pochi istanti. Per configurare la modalità stereo è necessario toccare il tasto con la “C” di fianco al tasto “play”, quindi premere su “associazione in corso” (pessima traduzione!) in alto e quindi seguire il semplice percorso passo-passo per completare l’associazione. La modalità multi-room è altrettanto semplice da attivare: è sufficiente recarsi nella stessa schermata ma, anziché accoppiare gli altoparlanti, li si attiva singolarmente e contemporaneamente.

L’abbonamento costa 5.99€ al mese se si desidera il solo streaming delle tracce, mentre l’opzione per scaricare i brani in locale e ascoltarli anche offline fa lievitare il prezzo a 9.99€ mensili. I prezzi sono quindi in linea con la concorrenza e, nel caso del solo streaming, si rivelano anzi più bassi.

In conclusione

Pure Jongo S3X è una sorpresa su molti fronti e una piccola delusione su altri. La quantità di funzioni che possiedono questi altoparlanti è infatti incredibile, mentre la qualità audio è leggermente inferiore alle aspettative – anche se rimane sicuramente molto buona e in linea con l’offerta del mercato in questa fascia di prezzo.

Questi altoparlanti sono fantastici per l’ascolto di musica senza troppe pretese: sono piccoli, portatili, riescono a sfoderare un buon volume e una qualità decisamente più che accettabile. In definitiva, sono altoparlanti ottimi per ascoltare musica muovendosi per casa, senza le limitazioni del Bluetooth e con i vantaggi del WiFi. Un vantaggio che hanno rispetto alle soluzioni Bluetooth è l’indipendenza dallo smartphone: una volta avviato lo streaming non è necessario mantenere lo smartphone connesso.

Come sempre bisogna tenere conto del fattore prezzo: se siete audiofili non potete aspettarvi prestazioni da urlo da altoparlanti di questa fascia, ma se siete disposti a rinunciare a un pochino di qualità audio in favore di funzionalità più avanzate e di design più curato i Jongo S3X sono preferibili a soluzioni come il Creative Sound Blaster Roar o il Macrom M-BTP50.

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