Anche quest’anno la corsa al primo smartphone con il nuovo processore top di gamma di Qualcomm la vince REDMAGIC, che con il suo REDMAGIC 11 Pro arriva puntuale come un orologio svizzero. Parliamo di uno smartphone da gaming completissimo e quasi estremo nelle soluzioni tecniche adottate per spremere al massimo lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, vero cavallo pazzo dell’hardware mobile. In questa recensione ne scopriamo tutti i dettagli.
Indice:
Design e qualità costruttiva
Estetica familiare al modello precedente ma con una novità importante: ora è resistente all’acqua (IPX8). Merito della nuova ventola completamente sigillata che consente l’impermeabilità nonostante i fori di ingresso e uscita per il flusso d’aria, è così il primo REDMAGIC davvero “waterproof”.
I materiali sono quelli giusti: frame in alluminio, vetro davanti e dietro (Gorilla Glass, modello non dichiarato). È uno smartphone grande e massiccio: 163,82 × 76,54 × 8,9 mm per 230 g, non comodissimo nell’utilizzo di tutti i giorni essendo anche molto scivoloso, ma funzionale alla presa in modalità di gioco.








Le colorazioni sono tre: Matte Black, Transparent Silver Subzero e Transparent Black Night Freeze. In tutti i casi il design è scenografico, con diversi LED personalizzabili: uno posteriore sul logo REDMAGIC, due incastonati nei shoulder trigger capacitivi sul lato destro, una striscia LED sul lato sinistro e il classico LED nella ventolina.
Scenico sì, ma anche funzionale ed elegante. Il corpo “a mattoncino” molto regolare permette un modulo fotocamere a filo senza sporgenze: il retro resta completamente piatto, non balla sul tavolo e in landscape non dà fastidio durante il gioco. Migliora pure l’ergonomia grazie a bordi leggermente smussati e spigoli più arrotondati.
Novità 2025 (solo per le due versioni trasparenti): sul retro compaiono un cerchio e altri elementi che mettono a vista il sistema di raffreddamento a liquido, con un fluido blu e micro bolle bianche che scorrono per dissipare il calore della batteria. Ne riparliamo tra poco, perché merita un capitolo a parte.
Display
Il pannello è una AMOLED BOE X10 da 6,85″ con risoluzione FHD+ (2688 × 1216). Il refresh rate a 144 Hz garantisce fluidità da gaming, mentre il picco di luminosità si ferma a 1800 nit: all’aperto si legge bene, ma non è da primato.
Ottimo il lato touch: sampling rate fino a 3000 Hz (e 360 Hz in modalità multi-dito), per input immediato e preciso nei titoli competitivi. Promossa anche la calibrazione: copertura DCI-P3 100% con ΔE < 1, colori accurati e senza dominanti.
Hardware e connettività
La dotazione di REDMAGIC 11 Pro è da urlo. Alla base c’è il nuovo Snapdragon 8 Elite Gen 5 con CPU fino a 4,6 GHz, affiancato dal chip dedicato al gaming Red Core R4 sviluppato in casa. Memorie velocissime: LPDDR5T da 12/16/24 GB e storage UFS 4.1 da 256/512 GB o 1 TB.
La connettività è completa: doppia SIM 5G fisica, Wi-Fi 7 tri-banda, Bluetooth 5.4, GPS a doppia frequenza, NFC e porta USB 3.2 Gen 2. C’è anche l’immancabile jack audio da 3,5 mm, una rarità gradita nel mondo gaming mobile.
Tra i plus spiccano la batteria da 7500 mAh (di cui parliamo più avanti) e il sensore di impronte ultrasonico; completano la dotazione accelerometro, magnetometro, giroscopio, sensori di prossimità e luce ambientale.
Dissipazione
Merita un capitolo a parte la dissipazione del calore. REDMAGIC 11 Pro è, a tutti gli effetti, un sandwich di strati termici che lavorano insieme per portare via calore da SoC e piattaforma.
- Sotto il display: foglio di rame e foglio di grafene.
- Più in basso: camera di vapore 3D da 13.116 mm², conformata in tre dimensioni per aumentare la superficie di scambio.
- Segue una piastra in metallo liquido di nuova generazione (già vista sul precedente top di gamma) e uno strato di gel ad alta conduttività.
- Un altro foglio di rame riveste la motherboard per uniformare la dissipazione.
Le vere novità sono due. La prima è la ventola, che sale a 24.000 RPM, ora anche impermeabile e più efficace grazie a un condotto dell’aria in alluminio dedicato.
La seconda è quello che REDMAGIC chiama AquaCore Liquid Cooling System: una rete di canali tagliati a laser riempiti con un liquido fluorurato blu che scorre per sottrarre calore in modo continuo dalla batteria. L’utente può regolare lo scorrimento su due livelli, azionati da una micropompa ceramica piezoelettrica. Il liquido utilizzato è lo stesso che viene impiegato per il raffreddamento dei server immersi, non conduce elettricità, non è corrosivo ed è stabile a temperature tra i -40 °C e 70 °C. REDMAGIC inoltre assicura che la ricerca e sviluppo per mettere a punto questo sistema è stata lunga e complessa, sono state vagliate moltissime ipotesi di materiali e strutture, per riuscire a rendere pronto per la vita reale (colpi, cadute, scossoni ecc.) quello che è a tutti gli effetti il primo modulo di raffreddamento a liquido che sia stato implementato su uno smartphone.
Prestazioni e benchmark
Come da aspettative, REDMAGIC 11 Pro è uno smartphone velocissimo, probabilmente il più potente oggi in commercio. Il merito non è solo dello Snapdragon 8 Elite Gen 5, ma dell’insieme di sistemi di dissipazione che gli permettono di esprimersi al massimo. Nell’uso quotidiano è fulmineo, senza incertezze; sotto carichi pesanti per produttività (montaggio video, calcoli) o per AI in locale resta stabile e reattivo.
Nel gaming dà il meglio: qualsiasi titolo per Android gira al massimo della qualità e del framerate, senza compromessi. L’obiettivo era costruire un prodotto “no limits” e, nei fatti, REDMAGIC ci è riuscita: sessioni lunghe, temperature sotto controllo e nessun segno di cedimento.
Nei benchmark i numeri confermano le sensazioni. Su AnTuTu sfiora i 4 milioni di punti, piazzandosi senza sforzo in cima alle classifiche e primeggiando in ogni sotto-test.
Per mettere alla frusta la dissipazione abbiamo invece usato 3DMark con Solar Bay Extreme Stress Test su 20 loop, sia con sistemi attivi on (ventola e Liquid Cooling System) sia off. Con il raffreddamento attivo lo smartphone resta più fresco più a lungo e mantiene performance più alte. Nota interessante: tra i device oggi in redazione con lo stesso SoC è l’unico che ha completato questo stress test senza andare in crash per surriscaldamento.
Abbiamo poi isolato il comportamento del sistema a liquido monitorando la temperatura batteria in due stress test, con e senza Liquid Cooling. Come si può vedere dal seguente grafico il dato rilevato è molto simile in entrambi i casi.
Le possibile spiegazione è che il raffreddamento a liquido incida di più a temperature più elevate (tipico di sessioni gaming oltre i 40–60 minuti), la seconda è che il sistema non sia così efficace, o più probabile, sia così efficace da funzionare bene anche senza la circolazione del liquido.
C’è da dire comunque che il thermal throttling sugli smartphone è quasi sempre innescato dai sensori sul SoC, non dalla temperatura della batteria. Scegliere di raffreddare le celle non ha quindi un impatto diretto sulle prestazioni, quando piuttosto potrebbe averle sul lunghissimo periodo per preservare la salute del modulo energetico nel tempo. Infatti lo scenario in cui il circuito di raffreddamento offre un migliore impatto è forse durante la ricarica wireless a 80 Watt, un frangente nel quale le batterie vengono messe sotto stress e la posizione delle bobine di ricarica è proprio adiacente al AquaCore Liquid Cool System.
Batteria e ricarica
Sulla batteria c’è poco da girarci attorno: il modulo da 7500 mAh è portentoso. In gaming abbiamo superato le 6 ore continuative senza interruzioni; a cedere prima saranno i vostri occhi, non lo smartphone. Al netto dei numeri, nella vita reale parliamo di due giornate piene di utilizzo, spesso anche tre con profili meno intensi.
Capitolo ricarica: è rapidissima. Con il cavo si va a 80W (e l’alimentatore è in confezione), mentre la ricarica wireless arriva anch’essa a 80W. Difficile chiedere di meglio: tra autonomia e tempi di rifornimento, REDMAGIC 11 Pro è un riferimento assoluto.
Software e funzioni gaming
Il software è uno dei tratti distintivi di REDMAGIC 11 Pro. Da un lato c’è una UI snella, senza fronzoli, con qualche traduzione maccaronica e app indesiderata di troppo. Le funzioni avanzate passano soprattutto dalla suite AI di Google Gemini: Photo Search, Image Editing, traduzione in tempo reale, chat con Gemini e il comodo Cerchia e Cerca.
Dall’altro lato c’è il mondo gaming, guidato da Game Space, il vero centro di controllo che trasforma lo smartphone in una piccola console. Qui si possono regolare, gioco per gioco, CPU e GPU, scegliere la qualità grafica e attivare strumenti che aumentano risoluzione e framerate. Si gestiscono anche i sistemi di raffreddamento (ventola e Liquid Cooling) e una serie di tool che migliorano l’esperienza: mirini, lenti d’ingrandimento, contatori, boost dei passi, variazioni cromatiche per evidenziare i nemici, fino ai plug-in con un vero coach AI che suggerisce strategie durante le partite. Da Game Space si fanno screenshot, si vedono i dati hardware in tempo reale, si avvia lo streaming e si condividono clip senza uscire dal gioco. Una chicca è la separazione della carica: quando si gioca sotto alimentazione, l’energia può alimentare direttamente l’hardware bypassando la batteria, riducendo il surriscaldamento e preservandone la salute nel lungo periodo.


Capitolo a parte per gli shoulder trigger capacitivi: due tasti a 520 Hz, estremamente reattivi, totalmente rimappabili (tocco prolungato e doppio tocco inclusi) per assegnare funzioni rapide. Cambiano l’esperienza di gioco, anzi, la aumentano rendendo lo smartphone molto più simile ad una console handheld e sono ormai un marchio di fabbrica di REDMAGIC. Su alcuni titoli (es. Call of Duty Mobile, Free Fire, Fortnite, Battleground, Knives Out) si possono sfruttare extra dedicati come la vibrazione 4D con più motori per un feedback realistico.
Il supporto ai 144 Hz è concreto su giochi come Real Racing 3, PUBG Mobile, League of Legends: Wild Rift; nessun problema anche con titoli pesanti come Genshin Impact e Asphalt Legends, gestiti senza battere ciglio dallo smartphone, che si conferma un vero riferimento: tra hardware e software c’è tutto ciò che serve per sessioni lunghe e immersive, mai azzoppate o disturbate da compromessi legati all’hardware o al software.
Infine ritroviamo anche Mora, l’avatar virtuale molto nerd di REDMAGIC. La novità principale è che la chat è potenziata dall’AI e si interagisce in modo più naturale con la signorina dai capelli rossi.
Fotocamere
Dietro troviamo tre sensori: la principale da 50 MP con sensore 1/1.55″ (OmniVision “50E40”), OIS e apertura f/1.88; accanto c’è una ultra-wide con autofocus e sensore 1/2.88″ (sempre OmniVision). Chiude il cerchio una terza camera da 2 MP che aggiunge dati di contesto ma resta più “di presenza”. Davanti, come già detto, una camera sotto il display da 16 MP con sensore OmniVision 16A (1/2.77″).
In pratica è il comparto fotografico già visto lo scorso anno. Gli scatti della principale sono buoni di giorno, un po’ meno di notte; con la ultra-wide si fatica di più: bene per cambiare prospettiva, ricordi e condivisione social, ma la qualità non è da primato. Stesso discorso per la selfie cam UDC: il sensore deve scattare “attraverso” la matrice dei pixel e, per quanto il software migliori, il risultato non raggiunge la sufficienza.
Nel complesso, REDMAGIC 11 Pro è promosso in coerenza con il suo focus: non è lo smartphone da scegliere per fare le migliori foto, ma se la cava quando serve. I video non ci hanno convinto del tutto, soprattutto per la stabilizzazione, mentre la resa dell’immagine è discreta.








































In conclusione
Siamo alle battute finali della recensione di REDMAGIC 11 Pro, smartphone che ci ha convinto pienamente nel suo ambito principale di utilizzo, il gaming. Un po’ meno invece nei contesti più tradizionali, dove c’è margine di miglioramento per riuscire a mettere la ciliegina sulla torta ad un progetto interessante e ben sviluppato da REDMAGIC. Anche perché il prezzo si rivela particolarmente interessante: sarà infatti ufficialmente in vendita a partire dal prossimo 19 novembre in tre diverse configurazioni di memoria:
- Configurazione 12+256 GB (colorazione nera opaca, non è visibile il circuito AquaCore Liquid) al prezzo di 699 euro
- Configurazione 16+512 GB (colorazioni trasparenti) al prezzo di 799 euro
- Configurazione 24 GB + 1 TB (colorazioni trasparenti) al prezzo di 999 euro
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Pro:
- Potenza sconfinata
- Sistemi di raffreddamento efficaci
- Software gaming completissimo
- Autonomia elevata
Contro:
- Fotocamera anteriore scarsa
- Software generale poco rifinito
- Smartphone piuttosto pesante









