Seguendo il trend che vede i tre maggiori venditori in Cina, Apple, Samsung e Huawei, appoggiarsi a soluzioni interne per i chipset, anche Xiaomi sembra intenzionata a ridurre la propria dipendenza dai famosi chipmaker come Qualcomm e MediaTek. Invece di creare una nuova divisione però il produttore cinese preferisce una partnership con un produttore esterno, in questo caso Leadcore.

Un primo esempio della bontà dei prodotti Leadcore è stato mostrato Xiaomi Redmi 2A in grado di raggiungere risultati ragguardevoli all’altezza della concorrenza. Xiaomi starebbe cercando un modo per differenziare i propri prodotti da quelli della concorrenza, oltre ad evitare carenze di approvvigionamenti e problematiche legate allo sviluppo da parte dei produttori di chip, come nel famoso caso di Snapdragon 810 che ha ritardato la commercializzazione di Mi Note Pro.

La partnership è stata confermata da Marshal Cheng, vice presidente di Laadcore il quale ha sottolineato che la partnership ci sarà a livello di prodotto, tecnologie e brevetti. Lo stesso Cheng ha smentito le voci che davano per certo un investimento di Xiaomi che avrebbe acquistato il 51% delle azioni, specificando che oltre un terzo del portafoglio brevetti del chipmaker è di proprietà dello stato.

Potrebbe essere questa una delle armi vincenti in grado di far compiere il definitivo salto di qualità a Xiaomi o sarà solo uno strumento in più per aggredire il mercato con prezzi ancora più bassi? Fateci sapere le vostre impressioni nei commenti.

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