Annus Horribilis 2023, ci siamo dentro fino al collo e Vivo X90 Pro non è che la conferma di una tendenza marcata al rialzo dei prezzi, alternativa poco allettante ai compromessi sulla qualità. A dire la verità top di gamma cinese non appartiene né all’una né all’altra categoria disgraziata, perché di fatto il prezzo non si è alzato dallo scorso anno e il prodotto di per sé è davvero valido. Semplicemente l’azienda ha deciso di posizionare come flagship quello che in realtà flagship non è, ma un fratello minore, riveduto e corretto nell’ottica della spending review. Mentre nel 2022 a 1299 Euro acquistavi uno dei migliori smartphone Android di sempre, Vivo X80 Pro, quest’anno allo stesso prezzo di porti a casa un quasi-top, che pur alzando l’asticella della qualità fotografica, si perde per strada una serie di elementi tecnici di valore. Per la cronaca, il vero top si chiama Vivo X90 Pro+ e non arriverà in Italia.

Unboxing Vivo X90 Pro

La confezione di vendita di Vivo X90 Pro è particolarmente ricca, contiene un alimentatore da 120 Watt con ingresso Type-C, il cavetto Type-C/Type-C per ricarica e scambio dati, una cover in TPU trasparente e l’estrattore per il cassettino SIM. Segnaliamo che lo smartphone esce di fabbrica con una pellicola in plastica preapplicata. Purtroppo la cover che replica finitura in eco pelle dello smartphone è presente solo su Vivo X90 Pro+.

Video Recensione Vivo X90 Pro

Design ed ergonomia

Bisogna riconoscere che in Vivo hanno il merito di non uniformarsi al design che va per la maggiore, come già la precedente generazione, anche X90 Pro è un prodotto elegante e originale con la sua cover posteriore interamente in eco-pelle, interrotta solo da un inserto in acciaio e dall’enorme oblò centrale che ospita tutto il gruppo fotografico. L’isola circolare posteriore non è posizionata al centro ma leggermente spostata a sinistra, in questo modo impugnando lo smartphone in orizzontale sembra davvero di avere in mano una macchina fotografica compatta. L’unico aspetto negativo è la grande sporgenza di questo modulo, ingiustificata per altro visto che non è presente un teleobiettivo periscopico.

Frontalmente il design richiama i modelli del passato, ha i bordi curvati ed anche in questo senso Vivo X90 Pro va in controtendenza, ora che sempre più produttori stanno tornando ai bordi piatti anche sulla fascia alta. Ci piace così, anche perché senza rinunciare ad un’ampia diagonale del display da 6,78″, si riesce ad ottenere un’ergonomia più che soddisfacente, che va a mascherare efficacemente un peso di 214,9 grammi e un’altezza di ben 164,1 mm.

Il touch and feel è davvero notevole ma a sostenerlo c’è una qualità costruttiva obiettivamente elevata, certificata anche dalla resistenza ad acqua e polvere IP68.

Lo schermo è una bella unità AMOLED con refresh rate fino a 120 Hz e supporto HDR10+, non si tratta di un pannello LTPO come era su Vivo X80 Pro, inoltre la risoluzione scenda dal 2K al FullHD+. Su questo punto, come per altri che affronteremo man mano, torniamo al discorso iniziale: le vere specifiche top si trovano su X90 Pro+, mentre sul modello protagonista della nostra recensione ci sono degli obiettivi compromessi tecnici.

Fatta questa premessa non si può certo dire che manchi la qualità, bisogna un po’ saperlo apprezzare questo schermo perché a differenza di altri competitor che spingono forte sulla luminosità di picco, Vivo ha scelto una strada più conservativa (1200 nits) per concentrarsi sulla resa a luminosità inferiori. Di fatto ci si accorge immediatamente che all’aperto il display non è così brillante e luminoso, inoltre i colori sembrano sempre un po’ spenti al cospetto dei principali rivali. Di sera e al chiuso invece, questo pannello emerge per tutta la sua accuratezza nella definizione del punto di bianco e per la precisione della riproduzione cromatica a bassa luminosità.

Pensandoci bene sono maggiori le occasioni in cui ci troveremo ad utilizzare lo smartphone con una luminosità intorno al 50% rispetto a quelle in cui sarà sparato al massimo. Vivo ha dunque curato questo aspetto, introducendo tecnologie volte al comfort visivo, come una modulazione di intensità anziché di frequenza che rimane a 2160 Hz anche su valori bassi di luminanza, oppure una calibrazione dinamica del bianco frame-by-frame per ridurre dove possibile l’emissione di luce blu senza sacrificare la qualità dell’immagine.

Complessivamente l’esperienza multimediale è soddisfacente, la parte audio è affidata a due potenti speaker stereo che godono di una serie di effetti software per migliorare la spazialità del suono. Bene anche via BT grazie allo standard 5.3 che garantisce alta qualità e bassa latenza.

Sblocco e feedback aptico

Una delle particolarità di Vivo X80 Pro era un prodigioso lettore ultrasonico di impronte digitale con ampia area di riconoscimento. Un vero game changer capace di migliorare drasticamente l’esperienza di utilizzo (pensate che sblocchiamo mediamente oltre 100 volte al giorno il nostro smartphone). Bene, ditegli addio perché su Vivo X90 Pro non è presente, al suo posto un classico, seppur velocissimo, lettore di impronte ottico.

Bene il feedback aptico, affidato ad un motore lineare di vibrazione che si fa sentire quando serve, con la giusta profondità e precisione.

Funzionalità

Vivo X90 Pro arriva sul mercato con interfaccia personalizzata FuntouchOS 13, basata proprio su Android 13. Per questo device sono previsti 3 aggiornamenti del sistema operativo.

La personalizzazione di Vivo è molto semplice e snella, non si distanzia troppo da Android puro, eccezion fatta per alcune gesture aggiuntive per il multitasking e qualche opzione per personalizzare le varie animazioni di sistema. Se lato funzionalità la scelta di non arricchire troppo il sistema può essere vincente, lo stesso non si può dire per la parte grafica, che appare talvolta poco organica e proporzionata, specialmente nelle schermate con molto testo, in cui le dimensioni del font e le spaziature tra i diversi elementi sembrano un po’ raffazzonate.

A questo punto sarebbe forse meglio affidarsi alla UI stock di Android come fanno ASUS o Motorola, in modo da avere un sistema coerente e ben organizzato, inoltre alcune traduzioni sarebbero da rifinire perché risultano poco chiare nella spiegazione della funzionalità.

Vivo dovrebbe osare un po’ di più, magari adattando la personalizzazione prevista per il mercato cinese al pubblico occidentale, il risultato sarebbe migliore come testimonia anche l’app fotografica, l’unica veramente personalizzata dal brand, che risulta accattivante e chiara, con un po’ di carattere in più rispetto a tutto il resto del sistema.

Prestazioni

A bordo di Vivo X90 Pro troviamo un hardware di fascia alta, abbiamo provato con curiosità lo smartphone perché equipaggiato con il MediaTek Dimensity 9200, un processore che si è rivelato assolutamente all’altezza della situazione, capace di rivaleggiare senza problemi con lo Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm.

Vivo è stata un po’ sfortunata perché ha deciso di abbandonare Qualcomm proprio nell’anno in cui l’azienda americana è finalmente riuscita a mettere le cose a posto per quanto riguarda i consumi e le prestazioni, in realtà però non bisogna pensare al MediaTek come una scelta di ripiego, siamo infatti di fronte ad un SoC a 4 nm con un’architettura del tutto simile a quella dello Snapdragon e con le medesime potenzialità a livello prestazioni e connettività.

A dire la verità Vivo X90 Pro ci è sembrato addirittura più solido nel comparto gaming rispetto ai suoi rivali diretti, le temperature non accennano a salire e a livello grafico la Mali G715 si comporta in modo impeccabile, garantendo sempre e costantemente una fluidità eccezionale.

Nelle operazioni quotidiane quindi Vivo X90 Pro si conferma essere sempre rapido ed efficace, seguendo sempre senza indugio le richieste dell’utente. In questo hanno certamente un merito le memorie UFS 4.0 (unico taglio da 256 GB) e i 12 GB di RAM lpDDR5X.

Batteria e ricarica

All’interno del telefono trova spazio una batteria da 4800 mAh, un buon compromesso per non aumentare troppo le dimensioni ma lasciare tranquilli sul fronte autonomia. Ci aspettavamo qualcosina di meglio, probabilmente il processore consuma leggermente più del previsto ma in ogni caso le performance sono decisamente buone per un device di fascia alta, con un hardware così potente. La giornata di utilizzo medio viene coperta senza problemi e anche con sfruttando intensamente lo smartphone si arriva sera con un minimo di riserva, per gli amanti dei numeri ci attestiamo attorno alle 6 ore di display attivo.

Tutto ciò passa quasi in secondo piano di fronte alla poderosa ricarica a 120 Watt cablata e 50 Watt wireless, numeri che permettono di ricarica lo smartphone in poco meno di mezz’ora, rendendo i problemi di autonomia solo un lontano ricordo.

Fotocamere

Vivo X90 Pro punta forte sul comparto fotografico, purtroppo anche qui si son perse per strada alcune specifiche di peso che caratterizzavano il modello dello scorso anno, uno su tutte il teleobiettivo periscopico, ma anche la fotocamera gimbal e una ultrawide da 48 MP.

A compensare il ridimensionamento ci sono però il nuovo sensore principale da 50 MP Sony IMX989 da 1 pollice, apertura F/1.8 e stabilizzazione ottica, affiancato da un altro ottimo obiettivo con ingrandimento 2x, stabilizzazione ottica e apertura F/1.6, abbinato ad un sensore da 50 MP 1/2.4″, chiude il trittico una ultrawide più modesta da 12 MP ma con AF. Tutte le lenti sono protette da un vetro con trattamento antiriflesso e antigraffio T* coating di Zeiss, che ha curato anche la parte software con un profilo dedicato e diversi effetti virtuali per il bokeh nei ritratti.

La qualità delle immagini è davvero elevata, grazie alle dimensioni del sensore la fotocamera principale riesce a creare una prospettiva e un look peculiare con profondità di campo ridotta, molto simile a allo sfocato che si ottiene con una vera macchina fotografica. Essendo comunque un obiettivo grandangolare è necessario che il soggetto sia relativamente vicino, ma il risultato sarà sorprendente. Associato alle proprietà ottiche dell’hardware c’è anche l’ottimo profilo Zeiss che propone una scienza colore naturale e fotografica, per nulla enfatizzata sulla saturazione e sul contrasto come avviene per la stragrande maggioranza degli smartphone.

Oltre alla fotocamera principale ci ha convinto pienamente la fotocamera tele 2X, capace di tirar fuori splendidi ritratti senza dover ricorre a filtri digitali. Bene anche la ultrawide ma non regge il passo con le altre due in termini di qualità, è comunque comoda per le macro e per aver una prospettiva con campo largo.

A completare il tutto ci sono foto in modalità notturna incredibili, persino esagerate a dir la verità, per quanto riescono a tirar fuori luce dove non esiste. Non mancano poi diversi effetti ritratto simulati personalizzati da Zeiss e nuove modalità di scatto come effetto miniatura o sport in notturna.

Discreti infine i selfie, purtroppo non c’è l’autofocus e questo lo penalizza specialmente nei video, la qualità è comunque buona, in linea con la fascia alta del mercato. I video con la fotocamera posteriore arrivano alla risoluzione 8K a 24 fps ma è in 4K a 60 che lo smartphone riesce a dare il meglio, ottimo sia come stabilizzazione che per l’immagine, anche qui finemente curata da Zeiss con un’interpretazione del colore naturale.

In conclusione

Concludiamo la recensione di Vivo X90 Pro con una valutazione generale sul prodotto, proposto a 1299 Euro di listino. Si può però acquistare in sconto fino al 21 marzo a 1139 Euro. Come abbiamo detto ad inizio articolo anche questo smartphone è un po’ vittima del 2023, il prezzo è elevato e in mancanza di offerte non avrà vita facile.

La qualità del prodotto però c’è, Vivo si conferma capace di realizzare smartphone ad altissimo livello e con una rifinitura migliore del software potrebbe costituire un’alternativa seria e credibile ai brand più blasonati.

Altre offerte

Pagella

8.4
Design
6
Funzionalità
9.5
Prestazioni
9.4
Fotocamera
8.0
Batteria
8.5