Di solito il design di un power bank è l’ultima cosa a cui pensiamo, ma con SHARGE Shargeek 170 accade proprio l’opposto: l’estetica è una delle cose più importanti. Non passa di certo inosservato con quella forma, quei colori e quelle dimensioni, e in più ha una scheda tecnica davvero niente male che lo mette in cima alla lista dei desideri per chi viaggia spesso e non vuole rimanere a secco con i suoi dispositivi.
L’abbiamo tenuto sulla scrivania per qualche settimana, anche perché è bello da vedere, l’abbiamo caricato, scaricato, ci abbiamo attaccato un po’ di tutto, e ora ve ne parliamo per bene nella nostra recensione completa.
Specifiche tecniche di Shargeek 170
Prima di parlare di quanto è figo e cosa sa fare, guardiamo le specifiche, perché sono decisamente uno dei suoi punti forti.
- capacità batteria: 24.000 mAh / 86.4 Wh
- porte: 2x USB-C, 1x USB-A
- protocolli supportati: PD3.1, PD3.0, PD2.0, QC4.0, QC3.0, Apple5V12.4A, BC1.2, AFC, SCP, FCP
- peso: 680g
- dimensioni: 164.9 × 62.8 × 59.6 mm
- potenza massima erogata (combinata): 170W
- potenza massima erogata USB-C: 140W (PD 3.1)
- potenza massima erogata USB-A: 30W
- potenza massima in Ingresso: 140W (USB-C)
- schermo: a colori
- Aatro: Certificazione IP66
Visto quanto è grossa la batteria, non è proprio un power bank da infilare in tasca, anche per il peso che supera i 700 grammi se ci aggiungete anche un cavo USB-C. Secondo noi è il classico prodotto da tenere sulla scrivania e portarsi dietro solo per le vacanze o i viaggi di lavoro un po’ più lunghi, non per una breve uscita.
Potenza e bellezza
I produttori di power bank raramente puntano sul look per convincervi a comprare i loro prodotti. Sharge invece ha fatto le cose in grande, inventandosi un design unico per un power bank che comunque non sfigura per niente nemmeno sulla parte tecnica. Questo Shargeek 170 ha caratteristiche al top, come si può notare dalla scheda tecnica, e soprattutto nel colore grigio, ha un’estetica che ricorda un po’ il mondo cyberpunk.
Lo chassis trasparente sui lati lunghi permette di vedere la scheda elettronica all’interno, tutto pulito e ordinato e, leggermente spostato sulla sinistra, c’è uno schermo a colori, decisamente utile per avere tutte le info sott’occhio. Lo schermo si accende da solo quando collegate un dispositivo o quando mettete in carica il power bank.
Le informazioni che mostra sono essenzialmente quattro: a destra viene mostrata la potenza totale in uscita e quella in entrata durante la ricarica; a sinistra c’è la percentuale di batteria rimasta e una indicazione dell’autonomia residua (o del tempo residuo per completare la ricarica della batteria interna).








Sotto e dietro si vedono i sei elementi azzurri della batteria. Sul lato sinistro invece sono collocati il tasto per accendere lo schermo e le porte: due USB-C e una USB-A. Ognuna delle porte USB-C è in grado di 140 watt se utilizzata singolarmente. Se le usate contemporaneamente, arrivano a 165 watt totali (100 watt una e 65 watt l’altra). La porta USB-A arriva a un massimo di 30 watt se usata da sola o insieme a una sola porta USB-C. Se usate tutte e tre le porte, la USB-A scende a 18 watt, e le due USB-C si dividono 65 watt. Sia il tasto che i bordi delle porte USB sono gialli (almeno nella versione grigia che abbiamo provato), così come la scritta “SP170” dietro e i dati tecnici sotto.
La ricarica del power bank stesso è velocissima anche senza un caricabatterie particolarmente potente: con un alimentatore da 60 watt, la batteria è passata da 0 al 100% in poco più di un’ora e mezza. Ma se avete un caricatore da 140 watt o più, ci mettete tranquillamente meno di un’ora. Con una carica sola, abbiamo ricaricato un paio di smartphone con batterie da 5-6000 mAh e un tablet da 8.000 mAh, un risultato davvero niente male. Se poi ci aggiungete che Shargeek 170 può caricare anche dispositivi come smartwatch o smart ring, capirete che è davvero un jolly che risolve un sacco di situazioni. Ah, e ha la certificazione IP66, quindi è protetto da spruzzi e qualche goccia di pioggia improvvisa.
Qualche “ma”
Insomma, sembra che Sharge abbia pensato a tutto, vero? Beh, in realtà no. Uno dei suoi punti forti è, paradossalmente, anche la sua più grande debolezza. Parliamo della scocca in plastica trasparente: permette di vedere l’elettronica, ma non resiste molto bene ai graffi. E visto che la plastica copre tutti i lati, non ci vuole molto prima che si rovini la superficie, compromettendo per sempre il suo bel look.
Chiariamoci, stiamo parlando solo dell’estetica, ma in un prodotto che punta tantissimo sul design e sull’effetto “WOW”, questo è un punto fondamentale. Certo, una versione opaca non avrebbe fatto lo stesso effetto scenico, ma sarebbe stata una salvezza per quelli che fanno attenzione al minimo graffietto.
Due parole per finire
Un prodotto come lo Shargeek 170 è senza dubbio l’ideale per chi è sempre in giro per lavoro e non vuole rischiare di avere il portatile o il telefono scarichi. Perché sì, una bestia così potente può caricare tranquillamente anche un MacBook o qualsiasi altro portatile con porta Type-C (noi abbiamo caricato un MacBook Air per un’intera giornata e avevamo ancora un bel po’ di carica residua). Ok, il prezzo potrebbe farvi storcere il naso, ma se cercate un prodotto che duri nel tempo e che faccia girare la testa, Shargeek 170 fa decisamente al caso vostro.