Prima dell’avvento dei moderni smartphone era molto complicato gestire la telesorveglianza della propria abitazione. Bisognava ricorrere ad impianti molto costosi che il più delle volte registravano su un dispositivo locale inviando qualche fotogramma, spesso insufficiente per comprendere il problema.

L’acquisto di Dropcam da parte di Google ha aperto la strada per soluzioni più economiche e Samsung ne ha approfittato acquistando, sempre lo scorso anno, SmartThings, una società che ha creato una piattaforma dei dispositivi connessi. Una nuova richiesta di brevetto, depositata da Samsung il primo Aprile, fa pensare ad una nuova soluzione da contrapporre a Dropcam.

La richiesta di brevetto in realtà riguarda un software in grado ci controllare da remoto videocamere e flussi video, con metodi di riconoscimento degli oggetto e analisi del movimento. Il brevetto riguarda qualcosa chiamato “Perch” e riguarda un’applicazione ma sembra logico pensare che Samsung sia intenzionata a produrre anche una soluzione hardware da abbinare.

Dropcam di Google è già in grado di funzionare con il sistema di SmartThings ma Samsung cerca una maggiore integrazione tra hardware e software. Il settore della Home Automation non ha ancora un leader incontrastato e questa mossa di Samsung potrebbe significare la volontà del colosso coreano di dominare anche questo mercato.

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