L’Antitrust italiano ha sanzionato l’azienda coreana Samsung per una cifra pari ad un milione di euro per “pratica commerciale scorretta”. Il colosso asiatico è stato punito a causa delle informazioni non esaustive (per non dire fuorvianti) in merito alla quantità di memoria interna di cui sono dotati i suoi dispositivi mobili, smartphone e tablet.

Come sappiamo la memoria interna indicata sulle confezioni di vendita è sempre pari a 4 GB, 8 GB, 16 GB etc. ma, in realtà, lo storage disponibile alla prima accensione è sempre inferiore. Il sistema operativo occupa spazio, così come i programmi preinstallati e la stessa formattazione del modulo NAND.

Stando a quanto dichiarato dal garante il comportamento di Samsung avrebbe leso i diritti dei consumatori a causa della eccessiva differenza tra capacità nominale e capacità effettiva dei dispositivi.

La suddetta pratica è stata giudicata:

contraria alla diligenza professionale e idonea, mediante la diffusione di informazioni fuorvianti e l’omissione di informazioni rilevanti, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio

Samsung dovrà dunque pagare un milione di euro e entro 60 giorni dovrà rendere noto all’autorità italiana le iniziative assunte per ottemperare alla diffida.

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