Dopo l’annuncio degli ottimi risultati finanziari conseguiti dal gruppo Samsung nel terzo trimestre del 2017, arrivano come un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Oh-Huyn Kwon, CEO del colosso sud coreano dal 2012. In una lettera ai dipendenti, Kwon ha parlato di una “crisi interna senza precedenti”.

È chiaro il riferimento all’arresto e alla successiva condanna a cinque anni di reclusione per il vice presidente Jay Y. Lee, figlio del presidente Lee Kun-hee, storico presidente del gruppo. Ricordiamo che l’attuale presidente si è da tempo ritirato a causa di gravi problemi di salute e il figlio è stato ritenuto colpevole di vari reati tra cui corruzione, appropriazione indebita e fuga di capitale.

L’ormai ex CEO di Samsung afferma che la decisione è stata sofferta e ha richiesto una lunga riflessione ma, per il bene della compagnia, è giusto che subentri una leadership giovane e con un nuovo spirito, adatto a rispondere alle nuove sfide che l’industria dell’Information Technology sta portando.

Passa quasi in secondo piano dunque l’ottimo risultato finanziario, con Samsung che ha fatto registrare profitti operativi per 14,500 miliardi di won, circa 11 miliardi di euro, con un fatturato consolidato che ha toccato i 62.000 miliardi di won, circa 46 miliardi di euro.

Gran parte dei profitti derivano dalle vendite di componenti a produttori di terze parti, come Apple, alla quale Samsung vende gli schermi OLED del nuovo iPhone X.