Quando Apple ha lanciato le sue Animoji, duole dire che Samsung non ha saputo resistere alla tentazione di imitare l’azienda di Cupertino: sono così nate le AR Emoji, una “copia” di una funzionalità che nessuno probabilmente ha mai chiesto, del resto persino le Animoji non vengono molto utilizzate dagli utenti.

Samsung però ha continuato a migliorare le AR Emoji con il tempo e dopo un anno e mezzo ha aggiunto davvero molte funzionalità, espandendo il supporto a tutta la gamma Galaxy rilasciata dai Galaxy S9 in poi. Alter ego digitali che seguono i nostri movimenti e ci somigliano possono risultare divertenti nei primi 10 minuti dalla loro creazione, ma l’interesse scema facilmente: Samsung però ha grandi piani per il futuro delle AR Emoji, cominciando dalla possibilità di utilizzare il proprio avatar nei giochi.

Utilizzare la propria versione digitale nei videogiochi non è una novità assoluta, basta infatti ricordarsi della Wii, ma è sicuramente ben gradita. Il successo dipenderà principalmente dal numero di giochi che permetteranno di importare queste emoji personalizzate: bisognerà vedere come l’azienda sudcoreana riuscirà a giocarsi questa partita prima di qualunque giudizio. Con l’obiettivo videoludico in mente sarà possibile anche applicare tatuaggi, vestiti e arti artificiali al proprio avatar per raggiungere il massimo grado di personalizzazione.

La seconda intenzione di Samsung è di permetterci di utilizzare il nostro alter ego digitale come aspetto visivo di Bixby: l’assistente diventerebbe così un personaggio gesticolante in grado di adattarsi alle nostre richieste, per esempio aprendo un ombrello nel caso il meteo preveda pioggia.