Recensione OPPO Reno 2 – Dopo poco più di 5 mesi dalla commercializzazione del primo OPPO Reno, ecco come l’azienda asiatica voglia proporre al pubblico il suo successore: OPPO Reno 2. Con il piano di sbarcare anche in Germania, Portogallo e Belgio, OPPO sembra proprio voler fare sul serio, presentando uno smartphone completo, equilibrato e che non ha nulla da invidiare ai suoi competitor di fascia alta, sebbene abbia un cuore da medio di gamma.

OPPO Reno 2 riprende la buona e vecchia formula del Reno originario e la migliora sotto vari spetti, fotocamera in primis. A detta dell’azienda ci troviamo in presenza dello “smartphone per i Creator”, ecco perché metteremo particolare cura nel testare a fondo il comparto fotografico, essendo il punto cardine di questo dispositivo e quello su cui OPPO sembra puntare di più.

Prezzo di lancio di OPPO Reno 2 fissato a 499,00€ per la versione 8GB RAM/256GB archiviazione, nelle colorazioni Luminous Black (la nostra) e Ocean Blue.

Video recensione di OPPO Reno 2

Design & Ergonomia

OPPO Reno 2 ha dimensioni pari a 160,0 x 74,3 x 9,5 mm e peso di 189 grammi e, grazie alla back cover in vetro 3D, restituisce una sensazione di ottima solidità e durevolezza.
Non risulta particolarmente agevole durante l’uso ad una mano, difficoltà accentuata anche dalla scivolosità della scocca posteriore. Sfortunatamente dalle impostazioni non è possibile attivare una qualsivoglia gesture per ridimensionare il display in caso di necessità. Assente una certificazione IP contro acqua o polvere.

Il fingerprint per lo sblocco del telefono è posto sotto lo schermo, risultando rapido e molto preciso, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle sue performance e non fa rimpiangere un eventuale sensore d’impronta fisico dedicato.
In alternativa si può configurare lo sblocco facciale 2D: impiega circa 1 secondo, è rapido e sufficientemente preciso anche con poca luce a disposizione.

Il pannello frontale è protetto da vetro Gorilla Glass 6 ed è munito di pellicola pre-applicata. È un On-Cell AMOLED da 6,5 pollici dalla risoluzione FHD+ (1080 x 2400 pixel) con un rapporto schermo-superficie del 93%.
Di fatto non dispone di punch-hole o notch, riuscendo quindi a fornire un’esperienza visiva molto immersiva e senza distrazioni.

La risoluzione del pannello è buona, bene anche la leggibilità sotto il sole sole e l’angolo di visione, mentre i colori non sembrano tarati con particolare cura e non ci è concessa una modifica dalle impostazioni, se non la possibilità di scegliere tra modalità colore P3 o sRGB e alla regolazione della temperatura colore.

Reno 2 è un ottimo smartphone dove guardare film, serie TV ed effettuare gameplay. Sempre a supporto di un uso multimediale, troviamo il jack audio da 3,5mm e la tecnologia Dolby Atmos Intelligente, in grado cioè di regolare l’effetto sonoro in base alla funzione correntemente in uso. Non manca lo speaker mono collocato nel lato inferiore, che offre delle buone prestazioni: bassi udibili, nessuna distorsione delle alte frequenze, volume massimo piuttosto elevato. Peccato l’assenza dell’audio stereo, ma è comprensibile come ci possano essere difficoltà tecniche nell’implementare una simile soluzione, per via della grande estensione del display.

Funzionalità

OPPO Reno 2 monta Android 9 Pie con interfaccia ColorOS 6.1 aggiornato alle patch di sicurezza di settembre 2019. Il software risulta ben ottimizzato e contribuisce a garantire una pressoché ottima user experience: Reno 2 è fluido, reattivo, non si impunta.

 

Nonostante ciò, sono presenti giusto un paio di sbavature software. Come fa intendere il nome stesso dell’interfaccia “ColorOS”, essa si presenta variegata di colori sia all’interno della tendina delle notifiche con i suoi quick toggle, sia nell’app Impostazioni con i suoi vari menu e sotto-menu.
Probabilmente ci sarà bisogno di abituarsi sia ai vari colori che popolano la UI, sia alla caotica suddivisione dei menu: confusionaria e non intuitiva.

C’è buon margine di miglioramento sotto questi punti di vista, a nostro avviso però occorrerebbe omogenizzare meglio la palette colori, così come effettuare una riorganizzazione dei vari menu, riducendoli di numero e migliorandone le traduzioni.

Se non altro, la ColorOS offre all’utente ampio spazio di manovra dal punto di vista delle personalizzazioni attuabili. Innanzitutto sono presenti l’Ambient Display con attivazione schermo alla ricezione di notifiche, il double-tap to wake e il raise to wake. Dalle impostazioni poi possiamo attivare la comoda e ben riuscita navigazione a gesture, oppure la barra laterale intelligente: una trovata quasi in stile Samsung che, dopo aver effettuato uno swipe dal lato destro dello schermo, visualizza varie scorciatoie alle app preferite o usate con maggior frequenza, così come ad alcune azioni rapide.

Prestazioni

Sotto la scocca troviamo CPU Snapdragon 730G e GPU Adreno 618, oltre a ben 8GB di RAM. La scelta del SoC 730G sancisce l’appartenenza di OPPO Reno 2 alla fascia media, tuttavia la sua scheda tecnica nel complesso rispecchia quella di tanti top di gamma attualmente sul mercato.
Il SoC riesce a supportare lo smartphone in tutte le operazioni che gli vengono sottoposte, senza particolari problematiche, rallentamenti o inerzie.

Rispetto ad uno Snapdragon 855 manca in forza bruta, ma ciò non era nei piani di OPPO per Reno 2: il suo scopo principale è piuttosto quello di offrire una esperienza utente equilibrata a 360 gradi, rinunciando a qualcosa sulle performance pure, in favore di maggiore autonomia e un prezzo accessibile.

Scalda molto poco anche durante operazioni onerose da processare, merito delle tre diverse tecnologie di raffreddamento: il gel termico, un triplo strato di grafite e delle sottili condutture di rame.

Nei gameplay OPPO Reno 2 offre una buona esperienza generale, immersiva, con rari drop frame. Per spingere però ancora di più le potenzialità di Reno 2 in gioco, ecco come la modalità Game Boost 2.0 possa dare una mano: interviene per stabilizzare la frequenza dei fotogrammi, per diminuire la possibilità di lag e per migliorare la risposta al tocco.
Oltre a Game Boost, c’è anche l’applicazione Spazio Gioco, la quale consente di personalizzare l’allocazione delle risorse per i giochi attraverso tre differenti modalità: Competizione, Bilanciata, Basso consumo.

OPPO Reno 2 è poi munito di slot dual nano SIM combinato (2 SIM oppure 1 SIM + microSD fino a 256 GB). Offre una buona ricezione generale, una buona uscita da zone d’ombra e un riaggancio rapido, oltre a connessione stabile.
Non manca il WiFi a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.0, A-GPS, chip NFC, USB Type-C per ricarica e trasferimento dati, radio FM.

Fotocamera

OPPO Reno 2 dispone di quad camera posteriore verticale totalmente inglobata nella scocca posteriore, senza quindi sporgere in alcun modo. Inoltre è presente l’O-Dot, una piccola sfera tinta di verde che permette di mantenere lievemente rialzato il telefono quando appoggiato su superficie lisce, così da non graffiare i sensori posteriori.

I quattro sensori a disposizione sono di tipologia: standard (f/1.7 48MP), super-wide (116° 8MP), tele (f/2.4 13MP), bokeh (monocromatico 2MP). Non manca flash dual LED e stabilizzazione ottica.
Gli scatti con buona luce sono ottimi, ben definiti, forse i colori un po’ troppo saturi, per tutti i sensori.
Come ci si potrebbe aspettare, si notano differenze di resa tra la camera standard, wide e tele, con la prima che riesce sicuramente ad offrire una migliore resa generale.

L’effetto bokeh è piacevole e, in modalità Ritratto, risulta piuttosto preciso il ritaglio del soggetto inquadrato.
L’HDR funziona a dovere e anche gli scatti con scarsa luce mantengono un’ottima dose di nitidezza, tuttavia le texture si impastano, ma si tratta di un comportamento del tutto normale e che si accentua in relazione alla lunghezza focale scelta.

Dall’app Fotocamera possiamo notare come ci siano a disposizione quattro toggle differenti per i vari livelli di zoom: Ultra grandangolare (sensore super-wide), 1x (sensore standard), 2x (sensore tele), 5x (zoom ibrido sensori combinati), arrivando fino al 20x digitale raggiungibile pizzicando al centro dell’inquadratura. Una soluzione ingegnosa e dal buon funzionamento, con un passaggio piuttosto rapido tra i vari sensori. Ciò che ci ha veramente stupiti è, oltre agli scatti notturni ben definiti, la resa con zoom digitale 20x in condizioni di buona luce: sono ancora percepibili le texture di, ad esempio, i muri di un edificio.

Una grande novità riguarda anche l’introduzione della Ultra Night Mode, la quale riesce ad aumentare paurosamente i livelli di luminosità negli scatti al buio (quasi completo). Ne risente, naturalmente, in nitidezza e rumore video, che il telefono tenta di correggere il più possibile via software.
Se non altro è d’aiuto la NPU dedicata nella fase di processing delle immagini in notturna.

Il pezzo forte però, già lo immaginate, è rappresentato dalla fotocamera frontale pop-up a pinna di squalo. Il meccanismo è silenzioso e discreto e impiega 0.8 secondi per l’apertura/chiusura della pop-up.
La camera, una volta attivata, rivela il sensore frontale da 16MP f/2.2 accompagnato da flash LED. Un meccanismo peculiare della serie OPPO Reno, dal design semplice e moderno, senza fronzoli, essenziale e per certi versi accattivante.
Gli scatti sono, ancora una volta, ben definiti, dall’ottimo HDR e buona tonalità colore, che anche qui risulta piuttosto satura.

Ma ancora non abbiamo affrontato la resa qualitativa lato video, che è molto buona e riserva delle chicche particolari.

Innanzitutto è possibile attivare il filtro bokeh live, il quale viene applicato direttamente durante le registrazioni video, sia per la camera frontale che posteriore e per qualunque focale (tranne il grandangolo). Si può regolare la quantità di sfocatura sullo sfondo e il ritaglio del viso della persona inquadrata risulta molto preciso e l’effetto convincente.

Non solo, fa la sua comparsa anche la modalità Ultra Steady, che combina stabilizzazione ottica e digitale per ricreare nelle clip una sorta di effetto gimbal.
La resa è incredibile, senza mezzi termini. Tuttavia è da considerare un importante aumento di crop dell’immagine e il fatto che tale feature sia disponibile solo in risoluzione FullHD a 60fps, sebbene OPPO Reno 2 possa spingersi fino al 4K a 30fps per i normali video girati dai sensori posteriori, FullHD @30fps per la camera frontale.
Presenti all’appello anche time-lapse e slow-motion, così come la possibilità di cambiare lente durante le registrazioni, in base alla quantità di zoom desiderata.

Altra curiosa funzionalità è la registrazione video con focalizzazione sonora attiva: in base a dove inquadriamo e alla quantità di zoom impostata, lo smartphone tenterà di isolare i suoni provenienti dalla sola porzione di inquadratura che stiamo filmando. Se questa impostazione non dovesse essere di gradimento (dato che sopprime i suoni provenienti da dietro lo schermo del telefono), c’è la possibilità di effettuare una registrazione 3D del sonoro: in pratica Reno 2 registra un audio a 360 gradi.
In ogni caso, se ancora non siete contenti, la modalità standard risulterà quella predisposta per una cattura più classica del sonoro.

Batteria & Autonomia

OPPO Reno 2 si affida ad una batteria da ben 4000 mAh. Effettuando un uso medio abbiamo totalizzato 8 ore di schermo attivo con ancora un 30% di carica residua, con impostazione Utilizzo Intelligente attiva. L’utilizzo comprendeva video YouTube, navigazione Instagram e Facebook, navigazione internet, bluetooth.
I risultati sono spettacolari e indicano l’ottimo livello di ottimizzazione raggiunto da OPPO con la sua ColorOS, oltre a rappresentare un’ulteriore conferma della bontà dei chipset Snapdragon della serie 700, in fatto di consumo energetico.

Presente il supporto alla ricarica VOOC Super Charge 3.0, sfruttabile grazie al caricatore fornito in dotazione da 5V 4A, che consente una ricarica rapida fino al 51% in soli 30 minuti. Assente la ricarica wireless.

In conclusione

Arriviamo ora alla conclusione della recensione di OPPO Reno 2. È uno smartphone completo, equilibrato, dalle buone prestazioni e dall’ottima esperienza utente (via di alcune rifiniture software), il tutto racchiuso in un design all’avanguardia.
È l’ideale per un uso sia fotografico che video, tuttavia non gli manca nulla e rappresenta un acquisto valido per pressoché qualsiasi tipo di utilizzo.

Peccato per il prezzo di lancio, che speravamo potesse essere lievemente più basso. Questa considerazione è data dall’ancora non considerevole diffusione in Italia degli smartphone a marchio OPPO, sebbene l’azienda stia impiegando molte risorse per pubblicizzare i propri prodotti e per espandere nel migliore dei modi il suo market share.

Come già espresso in passato non siamo certi che una strategia fatta di prezzi non particolarmente aggressivi possa giovare alla popolarità del colosso cinese, i cui smartphone, per quanto innovativi e validi, devono farsi largo tra molteplici proposte dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

Pagella

9
Design
8
Funzionalità
7.5
Prestazioni
8.5
Fotocamera
9
Batteria
8.5