La tecnologia di connessione Wi-Fi si appresta a vivere un importante momento di evoluzione. Infatti, tra non molto si realizzerà il passaggio dall’attuale standard 802.11ac al più veloce 802.11ax di nuova generazione.

I vantaggi dell’upgrade

Il nuovo standard del Wi-Fi sarà in grado di offrire dei miglioramenti significativi. A partire da un throughput (indice della effettiva capacità di trasmissione di dati di una canale di comunicazione) pari a 4 volte quello del suo predecessore.

Ad ogni modo, la velocità non è il solo vantaggio portato dalla nuova tecnologia. Infatti, lo standard 802.11ax sarà capace di garantire performance migliori in alcuni scenari di utilizzo. Un’ipotesi è quella in cui una moltitudine di device è connessa contemporaneamente, come nel caso di sfruttamento di hotspot.

Intel ha annunciato che sarà pronta a spedire i primi chip con supporto allo standard 802.11ax già a partire da quest’anno. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla Wi-Fi Alliance (l’organizzazione proprietaria del trademark Wi-Fi), l’adozione di massa della nuova tecnologia non avverrà probabilmente prima del 2019. Secondo L-Com, “in una recente prova di laboratorio di una tecnologia simile alla 802.11ax, Huawei ha recentemente raggiunto una velocità massima di 10,53 Gbps. Vale a dire circa un trasferimento di circa 1,4 gigabyte di dati al secondo.

Il nuovo standard opera della banda a 5 GHz ed utilizza MIMO-OFDA (ovvero multiple-input-multiple-output con orthogonal frequency division multiple access).

Quando ne vedremo i benefici

A proposito della nuova tecnologia di connessione, va premesso che lo standard in questione non è ancora stato certificato. Nonostante ciò, Qualcomm aveva già annunciato la disponibilità dei propri chip con 802.11ax nel mese di febbraio dello scorso anno. La suddetta certificazione dovrebbe avvenire nel 2019, dunque Intel sfrutterà quest’anno per farsi trovare pronta per tempo con i propri chip.

Dal punto di vista degli utenti, è probabile che i primi benefici si inizieranno a vedere verso la fine del 2019, se non addirittura nel 2020.