Vodafone ha fatto causa a Telecom Italia per abuso di posizione dominante nel mercato delle telecomunicazioni italiano, chiedendo un miliardo di Euro in danni. La mossa appare come un fulmine a ciel sereno nel mercato ormai stabile e pressochè immobile delle telecomunicazioni in Italia.

Vodafone afferma di aver affrontato situazioni di competizione scorretta tra il 2008 ed il 2013 mentre cercava di costruire il suo business sulla rete fissa per competere meglio con Telecom Italia, ex-monopolista tuttora leader nella telefonia sia fissa che mobile.

L’incumbent, ovvero Telecom, secondo Vodafone avrebbe di fatto richiesto cifre esagerate per l’accesso alla sua rete oppure ne avrebbe negato direttamente l’accesso “con l’intenzione di impedire la crescita della concorrenza sul mercato italiano della telefonia fissa”.  Telecom nega questa versione dei fatti.

Vodafone possiede circa il 10% del mercato della telefonia fissa, mentre invece Telecom ha un ben più importante 64%. I risultati di Vodafone sono dovuti anche all’acquisizione, nel 2007, di Tele2 in Italia.

L’espansione nel mercato della telefonia fissa in Italia è sempre stata limitata dalla condizione particolare di Telecom, ex-monopolista di Stato che è stata privatizzata lasciando l’infrastruttura di rete alla società e, di fatto, limitando la possibilità di accesso al mercato della telefonia fissa agli altri player di mercato. La situazione dovrebbe sbloccarsi con lo spin-off dell’infrastruttura in una società apposita, controllata da Telecom ma gestita da enti terzi come l’AGCOM e/o commissioni apposite presiedute da esponenti di tutti gli operatori. L’attuale battaglia legale in corso potrebbe essere per Telecom uno stimolo ulteriore a rendere indipendente la rete.

Le accuse e la richiesta di risarcimento sono sicuramente pesanti, ma dovremo aspettare la conclusione delle indagini perchè si possa fare luce sul presunto comportamento scorretto da parte di Telecom.

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