Se c’è un elemento sicuramente negativo del consumismo di cui noi occidentali siamo vittime, è la convinzione che prodotti usatirigenerati siano nettamente inferiori, in termini di qualità rispetto, ai nuovi. Secondo quanto dichiarato dall’azienda Refurbed durante le giornate della fiera Ecomondo a Rimini, i rifiuti RAEE possono essere facilmente recuperati ed immessi in un circuito virtuoso di smaltimento e riutilizzo.

Lo smaltimento corretto dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche permetterebbe di risparmiare e di evitare l’immissione nell’ambiente di sostanze in alcuni casi nocive per l’uomo, come il rame, ferro, alluminio, piombo, mercurio, oro e argento. Inoltre, l’instaurazione di un corretto ciclo di smaltimento, permetterebbe di avviare un processo di rigenerazione di questi dispositivi tale da garantire prestazioni equiparabili a quelli nuovi.

Purtroppo in questo caso si va incontro ad una resistenza (mentale) sia da parte del consumatore che pensa di avere fra le mani un dispositivo qualitativamente inferiore, sia dai gestori telefonici che invece puntano ad offrire pacchetti commerciali basati sull’acquisto di un nuovo dispositivo ogni anno. Come dichiarano Peter Windischhofer, Kilian Kaminski e Jürgen Riedl, fondatori della startup Refurbed, l’utente si ferma al concetto di “usato” pensando che sia fondamentalmente impossibile riportare a nuova vita prodotti già utilizzati.

Negli ultimi anni l’azienda austriaca ha registrato un incremento esponenziale, garantendo ai propri clienti la possibilità di riutilizzare dispositivi usati pagandoli fino al 40% in meno rispetto al modello appena acquistato. Inoltre, per minimizzare l’impronta ecologica il più possibile, per ogni modello venduto, Refurbed pianta un albero in modo da contrastare la deforestazione e l’inevitabile aumento della CO2 nell’atmosfera.