Non tutto è oro quel che luccica, e non tutti gli aggiornamenti portano migliorie. Purtroppo questo vale anche per la fotocamera di default sui dispositivi Nexus (e non solo), che è stata recentemente aggiornata da Google ed è diventata Google Fotocamera. Ci sono state alcune migliorie, ma anche molti peggioramenti rispetto alla fotocamera precedente.

L’aggiornamento segue perfettamente la linea tracciata da Google con le ultime release di Android: centralizzare le applicazioni così da poter inserire codice proprietario e prendere il controllo della piattaforma senza dover rilasciare nuove versioni di Android.

Con questo aggiornamento, però, Google ha stravolto totalmente l’applicazione cui ci eravamo abituati già da Android 4.1 Jelly Bean introducendo una nuova interfaccia, una nuova modalità di scatto e alcune opzioni aggiuntive come la griglia in sovraimpressione, oltre a miglioramenti vari nella registrazione di video e di panorami e Photo Sphere. Ci sono stati, però, anche numerosi passi indietro: sono scomparse moltissime impostazioni e non è più possibile, ad esempio, scattare foto durante i video.

Vediamo prima le novità e passiamo poi ai difetti.

Google Fotocamera: le novità

Le novità di Google Fotocamera sono molte, rispetto all’applicazione precedente. Non è azzardato affermare che si tratti di un’applicazione completamente nuova che poco ha a che vedere con la precedente.

Interfaccia

L’interfaccia è stata totalmente rinnovata ed è, per certi aspetti, un passo avanti rispetto alla precedente. Il tasto di scatto ha ora un’area rettangolare dedicata nella parte bassa dello schermo, che diventa quasi opaca (come era in Android 4.0 Ice Cream Sandwich). Al di sopra abbiamo le impostazioni più frequentemente utilizzate: griglia, HDR, flash e selettore della fotocamera (anteriore o posteriore).

Uno swipe da sinistra a destra apre il selettore della modalità di scatto: video, fotocamera, sfocatura obiettivo (nuova!), panoramica e Photo Sphere.

Uno swipe da destra a sinistra, invece, apre le foto scattate in precedenza e ci permette di scorrere i nostri scatti e di modificarli. Da notare che l’applicazione che si occupa di mostrare le ultime foto è l’app Foto di Google+.

Modalità di scatto

Le modalità di scatto sono ormai note poiché presenti da diverse iterazioni di Android, escludendo “sfocatura obiettivo”. Si tratta di una modalità nuova che permette di sfocare lo sfondo e di aggiungere quindi profondità agli scatti. Per utilizzarla è sufficiente scattare la foto e dopodiché sollevare il dispositivo mantenendo il soggetto principale al centro della foto. Dopo qualche attimo di elaborazione, la foto è pronta: è possibile regolare la sfocatura per ottenere l’effetto desiderato.

Si tratta di una novità benvenuta perché aggiunge una modalità di scatto che risulta bella, pratica e divertente. Ci sono alcuni difetti dovuti alla gioventù dell’applicazione: non sempre l’algoritmo è in grado di riconoscere la distanza degli oggetti o di parte di essi e finisce con lo sfocare alcune parti che, invece, dovrebbero rimanere a fuoco; escludendo questo, la funzione è già ottima. Trovate qualche fotografia scattata in questo modo qui sotto.

La modalità Photo Sphere e panorama, di contro, sono state migliorate nettamente e offrono una qualità molto più alta rispetto alla precedente versioni.

Difetti, mancanze e passi indietro

Passando da una versione all’altra di un’applicazione ci si aspetta di ritrovare la maggior parte delle impostazioni e delle opzioni che si sono ritrovate nelle versioni fino a quel momento utilizzate. Con Google Fotocamera potete scordarvi di ritrovare le opzioni e le impostazioni possibili sulla vecchia fotocamera.

Alcune impostazioni sono state “nascoste”, altre sono state semplicemente rimosse, altre ancora sono state lasciate a metà.

Queste sono le opzioni rimosse completamente:

  • Bilanciamento del bianco;
  • Conto alla rovescia;
  • Modalità scena (ad esempio: modalità notturna, controluce, ecc);
  • Scatto durante la registrazione di un video.

Le opzioni nascoste, invece, sono le seguenti:

  • Esposizione manuale;
  • Risoluzione di foto e video.

Tra le opzioni “mutilate” troviamo la scelta della risoluzione: su Nexus 4 sono presenti ora solo 8 megapixel, 3,1 megapixel e 1,9 megapixel; nella versione precedente erano presenti 8, 5, 3, 2, 1,3 megapixel, VGA e QVGA.

Particolarmente fastidiosa risulta l’assenza delle opzioni per settare il bilanciamento del bianco e la modalità scena, che risultano spesso utili in condizioni di luce non ottimali. Poco comprensibile anche la scelta di eliminare gli scatti a 5 megapixel, che risultavano un giusto compromesso tra qualità e dimensioni in caso di poca memoria interna sul dispositivo. Per un confronto visivo, potete fare riferimento alle immagini qui sotto.

In conclusione

Per certi versi l’applicazione è migliorata, ma per molti altri è peggiorata – soprattutto per chi ne faceva un utilizzo appena poco più avanzato rispetto all’utilizzo di base. Si tratta di un’applicazione che risulta comunque interessante e completa di funzionalità assenti in altre concorrenti, ma le novità potrebbero non piacere a tutti.

Esiste, però, un modo per mantenere sia la vecchia applicazione che Google Fotocamera. Su Google Play Store esistono, infatti, numerosi porting dell’applicazione di default di Android 4.4 KitKat che permettono di avere a disposizione sia l’applicazione “stock” che quella di Google così da poter scegliere ogni volta se utilizzare la vecchia applicazione (ad esempio per le foto normali) o la nuova (per panorami, foto con sfocatura dello sfondo e Photo Sphere). Trovate due badge qui sotto per installare due delle applicazioni che abbiamo provato.

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